La proposta del Pd: “Sulle cave decidano le Province”

Presentato un progetto di legge regionale sull'attività estrattiva. Si propone anche la Valutazione Ambientale obbligatoria per le grandi cave

«Sulle cave devono poter decidere le Province, le Regioni mantengano solo la verifica». È uno dei Lombardia: il Pd propone nuovo meccanismo di controllo sulle cavepunti del progetto di legge presentato da 15 consiglieri regionali del Pd, che ha costruito una proposta articolata che recepisce le scelte e le indicazioni espresse negli anni passati
Giuseppe Civati spiega così i punti salienti: «Sono 3 i punti su cui si basa la nostra proposta: il primo riguarda la riorganizzazione delle competenze, assegnando la potestà decisionale effettiva alle Province e lasciando alla Regione le sole funzioni di verifica di conformità alla programmazione regionale. Un secondo aspetto riguarda: le modalità concrete di attuazione dei Piani, l’obbligo di valutazione di impatto ambientale per tutti gli interventi superiori a determinate quantità o superfici e l’impedimento ad un qualsiasi utilizzo di materiali classificati come rifiuti per ripristinare le cave. Infine, ed è il terzo aspetto, quello che attiene alle tutele ambientali e territoriali, oltre che alla verifica della correttezza degli operatori».

Un insieme di norme che punta a modificare una prassi ormai consolidata di trasformazione della pianificazione provinciale delle cave da parte di Regione Lombardia, che modifica i programmi estrattivi a scala territoriale. Per Civati il passaggio è fondamentale. «Lo schema che proponiamo alla discussione valorizza, in base al principio di sussidiarietà, il ruolo degli Enti Locali: Comuni e Province. Questo avverrebbe sia nella fase di assunzione delle scelte iniziali, sia nella fase finale di attuazione vera e propria delle scelte di pianificazione. In questo modo il meccanismo decisionale è più vicino ad un modello di valorizzazione dei singoli ruoli, attraverso funzioni chiare: la Regione attua la programmazione generale, definisce i criteri tecnici e verifica le compatibilità, le Province deliberano l’esecutività vera e propria e ne controllano l’attuazione, i Comuni concorrono alla decisione iniziale e verificano gli interventi operativi».

«Si tratta di procedure – continua il consigliere del PD – che aiuterebbero l’Ente Locale ad una diversa attenzione nell’uso dei suoli, nelle modalità di individuazione delle aree, nel definire i quantitativi nei nuovi Piani decennali, nel vincolare le attività di bonifica agricola. Vedremmo finalmente rafforzato il principio che impedisce qualsiasi utilizzo di materiali classificati come rifiuti per ripristinare le cave. Quanto accaduto in questi anni in Lombardia, con gli inevitabili e preoccupanti strascichi giudiziari, potrebbe essere quindi fortemente ridimensionato, a tutto vantaggio della sicurezza del territorio e delle popolazioni locali che oggi vivono un vero e proprio trauma ogni volta che si affaccia la possibile apertura di un ambito estrattivo sul proprio territorio».

Redazione VareseNews
redazione@varesenews.it

Noi della redazione di VareseNews crediamo che una buona informazione contribuisca a migliorare la vita di tutti. Ogni giorno lavoriamo cercando di stimolare curiosità e spirito critico.

Pubblicato il 04 Marzo 2011
Leggi i commenti

Commenti

L'email è richiesta ma non verrà mostrata ai visitatori. Il contenuto di questo commento esprime il pensiero dell'autore e non rappresenta la linea editoriale di VareseNews.it, che rimane autonoma e indipendente. I messaggi inclusi nei commenti non sono testi giornalistici, ma post inviati dai singoli lettori che possono essere automaticamente pubblicati senza filtro preventivo. I commenti che includano uno o più link a siti esterni verranno rimossi in automatico dal sistema.

Segnala Errore

Vuoi leggere VareseNews senza pubblicità?
Diventa un nostro sostenitore!



Sostienici!


Oppure disabilita l'Adblock per continuare a leggere le nostre notizie.