Libia, “cessate il fuoco”

La comunità internazionale si è mossa. Il Consiglio di sicurezza ha approvato la risoluzione che prevede la "no fly zone" e “tutte le misure necessarie per proteggere i civili”

libia fotoLa comunità internazionale si è mossa sulla questione libica e questa decisione ha dato nelle ultime ore i suoi effetti: il governo libico ha annunciato un immediato cessate il fuoco degli scontri con gli insorti. Lo ha annunciato il ministro degli Esteri Moussa Kuossa, secondo un’emittente araba. La Francia rimane «cauta» dopo l’annuncio del cessate il fuoco in Libia. «La minaccia sul terreno non è cambiata», hanno affermato le autorità di Parigi.
Il Consiglio di sicurezza dell’Onu approvò difatti la notte scorsa la risoluzione che prevede il divieto di sorvolo (la no fly zone) e “tutte le misure necessarie per proteggere i civili”: nessun voto contrario, cinque astenuti. Inoltre la Francia preme per un attacco immediato.
Parigi ha subito fatto sapere che gli attacchi contro le truppe di Gheddafi avverranno in tempi rapidi con l’obiettivo di arrivare alla sua caduta. Anche la Gran Bretagna ha messo in allerta la propria forza aerea per intervenire sulla Libia. Sarebbe già stato disposto l’invio di uno squadrone di caccia Typhoon dislocati nella base aerea di Akrotiri, sulla costa meridionale dell’isola di Cipro.

Intanto oggi si susseguono le riunioni della Nato accompagnate da un vertice a Palazzo Chigi che sta prendendo in esame il contributo italiano alle iniziative delle ultime ore. All’incontro presieduto dal premier Silvio Berlusconi partecipano il ministro della Difesa Ignazio La Russa, il titolare della Farnesina Franco Frattini, il Guardasigilli Angelino Alfano, il ministro della Salute Ferruccio Fazio, Altero Matteoli, ministro delle Infrastrutture Giulio Tremonti, titolare del Tesoro e i vertici dei servizi di sicurezza. Alla riunione sono presenti anche i sottosegretari alla presidenza del Consiglio Gianni Letta e Paolo Bonaiuti.
 Nel pomeriggio Frattini e La Russa riferiranno alla Camera. Sull’intervento italiano pesa la minaccia lanciata dal governo libico:«speriamo che l’Italia si tenga fuori da questa iniziativa», ha detto il vice-ministro degli esteri libico Khaled Kaaim, commentando la disponibilità del Governo italiano a consentire l’utilizzo delle basi sul territorio italiano per la no-fly zone. Il Governo potrebbe offrire almeno tre basi per ospitare gli aerei da guerra di altri Paesi membri della Nato. Tra le diverse opzioni le più gettonate sono la base di Sigonella in Sicilia, quella di Trapani Birgi e in Puglia la base di Gioia del Colle, dove resta lo stato di allerta e si è in attesa di disposizioni dallo Stato Maggiore della Difesa al 36/mo stormo dell’Aeronautica militare italiana dove sono di stanza i caccia Eurofighter.
Intanto sull’altra sponda del Mediterraneo le città dei ribelli hanno festeggiato la decisione delle Nazioni Unite ma le forze fedeli al colonnello starebbero martellando Misurata, città 200 chilometri ad est di Tripoli in mano agli insorti, dopo una notte di spari con armi pesanti.

Redazione VareseNews
redazione@varesenews.it

Noi della redazione di VareseNews crediamo che una buona informazione contribuisca a migliorare la vita di tutti. Ogni giorno lavoriamo cercando di stimolare curiosità e spirito critico.

Pubblicato il 18 Marzo 2011
Leggi i commenti

Commenti

L'email è richiesta ma non verrà mostrata ai visitatori. Il contenuto di questo commento esprime il pensiero dell'autore e non rappresenta la linea editoriale di VareseNews.it, che rimane autonoma e indipendente. I messaggi inclusi nei commenti non sono testi giornalistici, ma post inviati dai singoli lettori che possono essere automaticamente pubblicati senza filtro preventivo. I commenti che includano uno o più link a siti esterni verranno rimossi in automatico dal sistema.

Vuoi leggere VareseNews senza pubblicità?
Diventa un nostro sostenitore!



Sostienici!


Oppure disabilita l'Adblock per continuare a leggere le nostre notizie.