Welfare, in arrivo più di sessanta milioni di euro
Lo ha annunciato oggi la giunta regione. Ma per il Pd si tratta di «uno spot prima del voto. Lo spostamento di risorse da altri capitoli di bilancio è un atto dovuto»
Un miracolo per la Giunta regionale, uno spot elettorale per l’opposizione. Al centro delle polemiche le risorse per il welfare lombardo che il presidente Roberto Formigoni ha annunciato mercoledì 15 maggio. «La Giunta – annuncia – mette in campo quasi 63 milioni di euro in più per le politiche sociali e salva, unico governo regionale in Italia, il welfare lombardo 2011 dalla mannaia imposta dalla crisi economica internazionale. Il "miracolo" è frutto di un impegno di tutti gli assessori regionali che hanno condiviso la centralità della persona come criterio chiave della nostra visione politica».
Nel dettaglio:
– Fondo Sociale: 70 milioni, 30 in più rispetto alla previsione iniziale che era di 40;
– Politiche per la Famiglia: 16 milioni, 9,5 in più rispetto ai 6,5 iniziali;
– Politiche di Conciliazione: 10 milioni, in precedenza non erano previsti fondi;
– Attività sociale degli oratori: 2,7 milioni
– Aiuto all’alimentazione: 700.000 euro da destinare al Banco Alimentare che, muovendo cibo e derrate per un totale di 20 milioni di euro l’anno, distribuisce alimenti a circa 600 organizzazioni;
– Fondo Nasko: 5 milioni (anche qui non erano previste risorse) per sostenere economicamente le mamme che decidono di rinunciare all’interruzione di gravidanza;
– Cooperazione allo sviluppo: 2,8 milioni (non erano disponibili fondi);
– Reinserimento sociale dei detenuti: 2 milioni euro (zero risorse previste inizialmente).
A queste nuove risorse vanno poi aggiunte quelle deliberate la settimana scorsa dalla Giunta che ha stanziato per l’assistenza domiciliare altri 40 milioni oltre ai 90 già previsti.
Un annuncio, questo, che per il Pd «è uno spot prima del voto che arriva con un perfetto tempismo preelettorale – commenta in consigliere regionale Alessandro Alfieri -. Come Pd abbiamo chiesto da tempo che Regione Lombardia facesse fronte ai tagli destinati ad abbattersi sui servizi sociali per via della manovra di Tremonti. Lo spostamento di risorse da altri capitoli di bilancio, che verrà portata avanti in sede di assestamento, è perciò un atto dovuto alle associazioni dei disabili che settimana scorsa hanno riempito la piazza per chiedere a gran voce di vedere riconosciuti i loro diritti e a tutte le altre fragilità».
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