Cimberio, il futuro fa capolino al palazzetto
Una dozzina di talenti italiani e stranieri si allenano per una settimana agli ordini di Recalcati. Il coach fa il punto sul mercato: addio a Slay e Kangur mentre Thomas e Goss sono in "ballottaggio"
Non è un camp, non è un provino, ma di certo è una bella occasione per mettersi in mostra quella che hanno una dozzina di giovani talenti italiani ed europei, invitati per una settimana di allenamenti dalla Pallacanestro Varese, con coach Carlo Recalcati a dirigere i lavori. Un’iniziativa interessante quella promossa dalla Cimberio, che pure non si aspetta di trovare subito un giocatore pronto per "fare la squadra" in Serie A ma che comunque può tenere sott’occhio da vicino un bel drappello di prospetti. Ci sono i giovani già aggregati quest’anno alla prima squadra (Mian, Lenotti, Bernardi), un paio di varesini emigrati in B1 (Marusic a Castelletto, Rosignoli a Bisceglie), Davide Reati e Jacopo Borra di Treviglio, il brianzolo Simone Fiorito in forza a Trento, il desiano Simone Casati. Con loro due lunghi di 2,10, l’ungherese Norbert Timko che ha giocato in Spagna al Cornella (il farm team del Barcellona) e Milos Nikolic di Long Island University, già testato a Masnago in passato. Una bella pattuglia cui si potrebbe aggiungere qualcun’altro nel corso della settimana, cui è stato aggiunto anche il lettone Akselis Vairogs, giocatore già maturo – è un’ala di 26 anni – che quest’anno ha fatto bene al Ventspils (8,2 punti, 3,6 rimbalzi in Lega Baltica), in Lituania: su di lui l’attenzione è particolare perché è uomo che potrebbe interessare anche in tempi stretti alla squadra di Recalcati.
Proprio il coach biancorosso ha voluto, prima di iniziare l’allenamento, stilare un consuntivo della stagione da poco conclusa e fare il punto sul mercato estivo già iniziato nonostante il campionato sia ancora in corso.«Annata positiva – spiega Recalcati – seppur travagliata; la prima parte ci ha detto che in estate avevamo lavorato bene ma poi sono emersi quei limiti di età e infortuni che temevamo. Nel momento difficile la società ha avuto pazienza, è intervenuta capendo quali erano le nostre esigenze e, pur senza svenarsi, ha fatto le scelte giuste, iniziando anche a raccogliere la credibilità che avevamo "seminato" nell’ambiente. Il finale è stato fors’anche meglio del previsto, con il settimo posto, anche se non possiamo negare un po’ di amarezza per essere usciti dai playoff in tre partite. Ma sappiamo di aver dato il massimo, nelle condizioni in cui abbiamo giocato i quarti di finale».
Ora dunque è tempo di rimettersi al lavoro per costruire la Cimberio che verrà, dove ci saranno di nuovo Rannikko e Stipcevic (il suo rinnovo è già nero su bianco) ma non per Kangur e Slay. «Avremmo voluto continuare con Kristjan anche per mantenere una certa intelaiatura di squadra; capisco e rispetto la sua scelta di cercare un palcoscenico internazionale anche se, personalmente, a me piace di più chi prova a conquistarselo con la propria squadra. Per quanto riguarda Slay, che ci ha dato tanto, lo lasceremo andare perché vorremmo avere un giocatore più fresco». Chi, naturalmente, è presto per dirlo, anche perché lo stesso Recalcati ricorda che la cosa più importante in questi casi sia la capacità di avvicinare i diversi tasselli per farli combaciare, piuttosto che giocare con il classico "album delle figurine". Restano piuttosto aperte le questioni che riguardano Jobey Thomas e Phil Goss: il primo ha un contratto in essere ma deve dimostrare di essere a posto fisicamente, il secondo è teoricamente libero di cercarsi un’altra squadra anche se Varese continua a tenerlo in considerazione. «Phil ha fatto un grande campionato; il dubbio su una sua riconferma è dato proprio da come sarà costruito il quintetto. Se ci servirà un esterno da schierare anche in ala, non possiamo andare su di lui. Se invece troveremo un "numero tre" fatto e finito potremo inserire Goss in guardia. Proprio conoscendo questa situazione, mi piacerebbe che il primo nuovo acquisto ci permetta di dare una risposta definitiva a Phil».
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