La rivolta dei genitori: “Giù le mani dall’asilo”
Discussione infuocata in commissione bilancio, dove si discuteva di privatizzare la gestione dell'Aquilone. I genitori chiedono garanzie su qualità e tipo di contratto degli insegnanti
Erano sul piede di guerra lunedì sera i genitori dei bambini della scuola dell’infanzia “L’aquilone” di Cassano Magnago, per cui si parla di una futura privatizzazione. In una sala Crespi al completo, quella che avrebbe solo dovuto essere l’esposizione della commissione bilancio 2011 si è trasformata in un fuoco di fila di domande e richieste di garanzie da parte dei genitori. «Abbiamo voluto convocarvi il prima possibile – ha premesso il Presidente della commissione, l’assessore Alberto Bilardo – soprattutto dopo la fuga di notizie di cui mi scuso. Questa commissione si basa sui numeri, l’abbiamo convocata non appena sono stati disponibili». Prima di iniziare la seduta vera e propria è stata data la possibilità di libero intervento a chiunque lo desiderasse. «L’amministrazione deve procedere con un’istruttoria tecnica, in questo momento non esiste un documento tecnico unico e quindi non c’è ancora nulla di deciso» continua rispondendo alle bordate dei genitori Bilardo. «Assicuro che la nostra prima attenzione sarà quella di garantire la qualità del prodotto educativo. Tuttavia bisogna cambiare l’acqua sporca mantenendo ciò che c’è di pulito». La questione parrebbe quindi prettamente tecnica, non cambiando nulla a livello di personale e qualità del servizio. La struttura è in piedi dal ’74, necessita di ristrutturazioni se si vuole continuare ad utilizzarla per accogliere una scuola seria. C’è anche l’ipotesi di una nuova costruzione, in zona Baldan, poche centinaia di metri più in la rispetto alla scuola esistente.
Sulla necessità di rinnovo Bilardo trova il consenso dell’associazione dei genitori, che tuttavia dal portavoce Daniele Pianezza, dopo la seduta, fa sapere: «siamo scettici sulle sole parole, e su dove il comune possa trovare i mezzi per un tale investimento, visto che ci è appena stato detto che nell’amministrazione c’è un buco di più di 900mila euro. Stando ai dati di stasera se la struttura a San Pietro è costata sugli 800mila euro e accoglie un numero di bambini analogo a quello che accoglie l’asilo, immagino che il costo di una nuova scuola sia dello stesso ordine di grandezza, e quindi la domanda rimane: i mezzi dove li trovano se invece dei fondi c’è un buco delle stesse dimensioni del costo dell’asilo?». E quando durante la seduta vengono chieste all’assessore informazioni più precise riguardo a quale sia la cooperativa su cui ricadrà la scelta, o su che contratto avrà il personale, Bilardo non può chiarire: «Questi sono dettagli tecnici ed è anche giusto che i dettagli tecnici vengano discussi prima i con i diretti interessati, senza che lo vengano a sapere dai giornali – canale mediante il quale la popolazione stessa è stata informata di queste volontà di rinnovo -. L’obiettivo non è creare polemica ma risolvere problemi».
Il destino delle insegnanti è uno dei nodi principali. «Sarebbe da pazzi buttare via il livello delle persone che lavorano e della qualità dell’insegnamento raggiunti a fronte di un vantaggio economico» dice l’assessore all’istruzione e alla cultura Nicola Poliseno. Tuttavia, nonostante le garanzie e le richieste di fiducia da parte dei rappresentanti dell’amministrazione comunale, i genitori non sembrano affatto tranquilli sulla questione. «Quello che ci preoccupa è il fatto di non sapere se il servizio sarà lo stesso di oggi» spiega Pianezza. «Un anno – la garanzia minima chiesta dalla direzione dell’asilo per il personale – è un margine di tempo veramente esiguo, potrebbe cambiare tutto e in pochissimo tempo, inoltre quello che ci lascia sorpresi è che i genitori non siano stati avvisati». Era da tempo che circolavano ipotesi di privatizzazione, ma sempre senza una conferma ufficiale da fonte comunale. Ora però si vuole procedere e i genitori temono che si vada avanti senza garanzie per nessuno, eccezion fatta per la fiducia da riporre nell’amministrazione comunale.
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