Le compagnie aeree: “La terza pista non serve, Sea ci ripensi”
L'associazione di categoria AssAereo (Confindustria) prende posizione contro la nuova infrastruttura, a causa dell'aumento dei costi previsto per finanziarla. "Due piste sono sufficienti, basta sfruttarle bene"
Due piste a Malpensa bastano, la terza rischia di diventare un onere a carico delle compagnie aeree. AssAereo, l’associazione nazionale dei vettori e operatori del trasporto aereo in seno a Confindustria, prende posizione contro la realizzazione della nuova infrastruttura nella brughiera: la posizione ufficiale è stata definita dal consiglio direttivo dell’1 giugno. All’interno dell’associazione di categoria la preoccupazione è ovviamente non certo quella ambientale, ma quella economica, «per l’aumento dei costi previsti sugli scali milanesi, che andranno inevitabilmente a gravare sulle compagnie aeree e sui passeggeri». Il finanziamento di tutte le opere di potenziamento dello scalo – la terza pista sarebbe quella più rilevante – deriva infatti non solo dall’impegno della società di gestione (a capitale pubblico, Comune e Provincia di Milano al 98%),
ma anche dalla previsione di un aumento delle tariffe aeroportuali, autorizzato da Enac attraverso il contratto di servizio proposto da Sea qualche mese fa. AssAereo ha già formalmente evidenziato che le informazioni fornite dalla stessa società SEA S.p.A. nell’ambito delle consultazioni avviate sul Contrattodi Programma «dimostrano che le attuali due piste, pur in assenza di adeguamenti procedurali e tecnologici, garantiscono la capacità necessaria a gestire efficacemente il traffico previsto fino ad oltre il 2020». AssAereo ricorda poi la decisione di Lufthansa di lasciare Malpensa come base operativa ridimensionando i collegamenti, scelta che fa venire «ulteriori dubbi sulla possibilità di rispettare le originarie previsioni di crescita del traffico sul medesimo scalo».
Secondo l’associazione di categoria la capacità delle attuali due piste potrebbe essere «notevolmente incrementata» ricorrendo a nuove procedure di atterraggio e mediante l’adeguamento dei sistemi a supporto alle attività di assistenza al volo. «Sono molteplici, infatti, gli esempi nel mondo di scali capaci di gestire, con una o due piste di volo, volumi di traffico ben superiori rispetto all’aeroporto di Malpensa, quale ad esempio lo scalo di Londra Gatwick». La presa di posizione contro la terza pista è accompagnata dunque anche con «un invito a Sea ed alle Amministrazioni competenti ad una più efficiente gestione delle poche risorse disponibili, evitando di gravare ulteriormente sulle compagnie aeree e sui passeggeri».
Intanto prosegue però l’iter della Valutazione d’Impatto Ambientale sull’opera: i Comuni, i cittadini e ogni altro soggetto possono presentare osservazioni entro metà di luglio.
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