Civati: “Anche il Comune di Varese coinvolga i profughi in attività socialmente utili”
Il giovane consigliere comunale del Pd chiede al sindaco di mettere in pratica iniziative per coinvolgere i rifugiati arrivati dalla Libia
Un’iniziativa promossa dal mondo delle associazioni che va nella direzione di offrire alle
persone giunte dalla Libia la possibilità di attivarsi e di partecipare alla vita delle comunità
locali che li ospitano.
I profughi, infatti, non possono sottoscrivere alcun contratto di lavoro, essendo in attesa
che la loro condizione giuridica venga regolarizzata con un “permesso di soggiorno
temporaneo”. Un’attesa che dovrebbe protrarsi per mesi, essendo il percorso burocratico
lungo e difficile.
Una proposta analoga è stata proposta dal consigliere comunale del Pd, Andrea Civati,
in questo caso coinvolgendo lo stesso Comune. «Questi ragazzi vivono la giornata nella
sostanziale inattività. Un’inattività che può diventare socialmente rischiosa. Mi chiedo se
non possa essere una cosa utile (prima ancora che “buona”) cercare di valorizzare queste
energie offrendo loro la possibilità di essere impiegate in qualche attività, appunto, utile
per la collettività organizzate dal Comune. La richiesta di “rendersi utili”, peraltro, viene
degli stessi protagonisti». Civati ha proposto così al sindaco Fontana che a queste persone venga offerta la possibilità di partecipare in attività di manutenzione del verde dei parchi cittadini e degli spazi comunali. Attività svolte su base volontaria e non retribuite (retribuzione che è vietata dalla legge). Secondo la proposta verrebbe lasciata la possibilità di un contributo simbolico (nell’ordine di 10/15 euro al giorno) con cui i profughi possano effettuare minimi acquisti quotidiani.
Una proposta rinviata nei giorni scorsi al mittente dal sindaco Attilio Fontana, che pur si è
detto a favore di forme di “partecipazione”: «Il sindaco sostiene che attività di questo tipo
siano già state valutate da Anci Lombardia e che non siano concesse dalla legge. Non capisco per quale motivo queste attività volontarie e non retribuite sarebbero contrarie alla legge: a Bologna questa medesima iniziativa è già stata messa in atto dal Comune. Altrove succede lo stesso. Non vorrei che Varese rimasse anche su questo un’eccezione». Nei prossimi giorni Civati presenterà una proposta ufficiale al Comune.
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