Il “crocifisso leghista” in Regione

La commissione cultura della Lombardia ha votato a maggioranza la proposta di legge presentata da esponenti del Carroccio. Fabo Pizzul interviene sulla questione motivando la contrarietà sua e del Pd

fabio pizzulLa commissione cultura della Regione Lombardia, con i voti del Pdl e della Lega ha approvato un progetto di legge che prevede l’esposizione del crocifisso negli stabili di proprietà dell’ente.
La decisione arriva dopo poco più di un mese dalla proposta presentata dalla Lega.
"Vedere il crocifisso nei locali di rappresentanza della regione mi fa assolutamente piacere, – scrive oggi Fabio Pizzul, consigliere regionale ed esponente di spicco dei cattolici del Pd – ma ho votato contro al provvedimento perché viziato da una faciloneria che mi pare rasenti l’irresponsabilità".
Pizzul spiega nel dettaglio le ragioni della sua contrarietà. "L’ufficio legale del consiglio ci ha messo in guardia riguardo una possibile incostituzionalità della legge. E’ la prima volta nella storia d’Italia (non solo della Repubblica) che si interviene per legge e non per regolamento o circolare su un tema del genere. Si afferma che il crocifisso è simbolo laico di fratellanza e tolleranza (lo scrivono i leghisti…), lo si spoglia così del significato religioso e lo si priva di tutta la carica di provocazione e inquietudine che rappresenta per un credente. Si stanziano 2500 € per l’acquisto dei crocifissi (arriveranno dalla Cina?). Mi pare ce ne sia a sufficienza per dire che più che a una legge si troviamo di fronte a un bieco tentativo di dire che la Lega si propone come difensore dei valori della tradizione cattolica. Scusate, ma il fine non giustifica i mezzi. Per vedere il crocifisso esposto nelle aule bastava una circolare. Qualcuno sosterrà che da cattolico ho sbagliato, ma non me la sono proprio sentita di dare il mio voto a un atto che rischia di travalicare le mie competenze istituzionali e che assume i connotati di propaganda bell’e buona".  

Redazione VareseNews
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Pubblicato il 24 Luglio 2011
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