Depardieu a Locarno. Arriva il film italiano in concorso

L’attore francese di fama internazionale omaggiato sul palco di Piazza Grande. Presentato anche “Sette opere di misericordia” dei fratelli Deserio

Il Festival ha vissuto un ulteriore momento di incontro con i mostri sacri della settima arte condito di ricordi dello scomparso Piallat e animato dalla grande simpatia di Gerard Depardieu, uno dei pochissimi attori in grado di parlare di fronte alla Piazza Grande gremita senza il minimo segno di emozione.
La breve conversazione con i maestri del cinema francese è stata seguita dalla proiezione di un cortometraggio di animazione “Romance” e dalla prima europea di “Bashir Lazhar” film franco canadese di Philippe Falardeau è stata una scelta personale del direttore Oliver Pere che lo ha paragonato alle atmosfere de “L’attimo fuggente”.
Siamo a Montreal in una scuola elementare colpita dal suicidio di una delle insegnanti, a prenderne il posto si presenta un immigrato alegerino, Bashir Lazhar appunto, che si accolla il difficile compito di far dimenticare ai bambini così duramente traumatizzati il dramma per loro incomprensibile.
 
In Realtà Bashir porta con sé un dramma e una precarietà di vita che nessuno conosce e che sono altrettanto terribili quanto quello che è chiamato ad affrontare, cionostante saprà trovare il modo di superare le differenze tra la sua cultura di origine e quella di destinazione per affrontare in modo efficace la terribile sfida.
La trama dice poco del film la cui chiave è soprattutto nella capacità di descrivere le situazioni con grandissima umanità e senza mai scadere nel buonismo o nella lacrima facile. Film sulle differenze culturali, l’immigrazione e l’infanzia, sembra che abbia già trovato un distributore internazionale e che quindi potrebbe arrivare nelle nostre sale tra l’inverno e la primavera prossimi, in quel caso è prevedibile ottenga grande successo e non sarà consigliabile perderlo
 
Per il concorso internazionale invece ha esordito nella giornata di martedì “Sette opere di misericordia” dei fratelli Gianluca e Massimiliano De serio, unico film italiano fra i venti della competizione principale, deve il suo titolo all’omonima opera del Caravaggio dal quale prende ispirazione.
Il film è realizzato in versione bilingue italiano/romeno (è anche coprodotto in Romania) e racconta essenzialmente una storia di redenzione attraverso un viaggio metaforico di cui è protagonista una giovane immigrata romena con un passato tenebroso. L’idea quindi di scavare la luce dalle tenebre, in senso caravaggesco, per ritravare la strada perduta attraverso una rivisitazione dello stesso percorso religioso delle opere di misericordia.
Un film che riesce ad essere anche ironico e che ha favorevolmente colpito il pubblico e la critica e che si candida in realtà con qualche chance anche alla vittoria del Pardo: opera prima, coproduzione tra una cinematografia forte ed una emergente, riflessivo ma ironico: il classico film da Locarno per molti aspetti.
 
In un concorso internazionale che, comunque, si dimostra di qualità alta ma senza per ora veri outsider il candidato italo romeno dovrà vedersela anche con “Abrir Puertas y Ventanas” coproduzione svizzero-argentina (in spagnolo) di Milagros Mumenthaler, altro film che ha esordito l’8 agosto; la trama si può riassumere in una riga: tre sorelle vivono insieme dopo la morte della nonna. Niente di più in fondo ma, dispetto di un plot così esiguo il film diverte ed emoziona il pubblico che osserva, un po’ voyeristicamente, la vita di queste tre giovanissime donne che sembrano veder nascere la loro personalità solo dopo la scomparsa della nonna che le aveva cresciute. Il film è una storia d’amore, d’amicizia, di crescita che non riesce mai noiso in un percorso scandito dall’ironia non meno che dalle porte e finestre del titolo, che sbattono, si aprono, si chiudono continuamente a scandire in modo simbolico e reale i passaggi salienti della pellicola.

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Pubblicato il 09 Agosto 2011
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