La Fiom mette a rischio le relazioni sindacali
È sulla partita dell’articolo 8 della manovra, che darebbe mano libera ai datori di lavoro di licenziare, che Raffaele Bonanni ha rischiato di perdere il consenso della base. Ma, su quel punto, il segretario generale della Cisl rivendica la bontà dell’azione della sua organizzazione
È sulla partita dell’articolo 8 della manovra del governo, che darebbe mano libera ai datori di lavoro di licenziare, che Raffaele Bonanni ha rischiato di perdere il consenso della base. Ma su quel punto, il segretario generale della Cisl rivendica la bontà dell’azione della sua organizzazione che avrebbe «disinnescato» il boccone avvelenato messo nel piatto della manovra dal ministro Sacconi. «Meno male che noi c’eravamo su quella questione» dice sorridendo Bonanni. «Noi abbiamo riportato la decisione dell’applicazione dell’articolo 18 nel totale potere del sindacato. E non di qualsiasi sindacato, come l’articolo voleva, ma delle tre organizzazioni maggiormente rappresentativi cioè Cgil, Cisl e Uil. Quindi nessuna deroga a quell’articolo puo’ passare senza il nostro consenso».Bonanni sostiene, dunque, di aver fatto buona guardia allo statuto dei lavoratori e all’articolo 18, le colonne d’Ercole del sindacato nostrano. «L’accordo di giugno – continua il segretario della Cisl – sottoscritto dalla Camusso, va rispettato. Bisogna dunque evitare alla Fiom di mettere a soqquadro le relazioni sindacali con il loro potere di veto, perché quell’accordo, dopo un casino durato tre anni, è troppo importante».
L’intervista rilasciata all’Unità, dove invitava la collega della Cgil, Susanna Camusso, a non retrocedere dall’accordo sottoscritto («Unire le strade è sempre possibile»), non è passata inosservata. Ma ciò che la base gli rimprovera di più è la mancanza di autonomia rispetto alle posizioni del governoe il ritardo nella reazione. «A uno come lui, un ex edìle che viene da una cultura di destra, si chiedeva più coraggio. Doveva battere i pugni sul tavolo e osare di più» commenta un cislino di vecchia data.
«Noi non facciamo sindacato per fare politica – ribatte Bonanni – e l’articolo 8 della manovra non l’abbiamo chiesto noi. Come sindacato abbiamo fatto quello che dovevamo fare».
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