Lega, le correnti e il congresso: “Zitti fino al voto”
I due candidati entrano in silenzio stampa, come l’Italia di Bearzot . Tra le anime del Carroccio è un momento di tensione
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Nella Lega esiste uno scontro sottotraccia potenzialmente deflagrante tra le grandi correnti nazionali. Varese è un epicentro importante di questa contesa che vede prima di tutto una forte tensione tra i maroniani e i «cerchiomagisti», ovvero da un lato il gruppo che vede nell’attuale ministro dell’interno varesino Roberto Maroni il possibile successore di Umberto Bossi. E dall’altro il gruppo di leghisti più vicini alla famiglia del leader Umberto Bossi (la moglie Manuela e il figlio Renzo); ribattezzati dai rivali “Il cerchio magico”, ovvero Rosi Mauro, Federico Bricolo e il bustocco Marco Reguzzoni.
A Varese città i maroniani sono in netta maggioranza, anche se divisi in due anime: quelli più tifosi di Roberto Maroni (Attilio Fontana, il commissario Emanuele Monti e Pinti) e quelli invece che vorrebbero difendere più l’autonomia della sezione varesina dalle beghe di partito (gli assessori Fabio Binelli e Carlo Piatti e Lazzarini). Nella galassia maroniana c’è una terza componente, Terra Insubre, associazione fondata da un avvocato, Andrea Mascetti.
Sono 106 i votanti e avranno un peso anche i reguzzoniani e i militanti che partecipano alla vita di sezione senza porsi problemi di appartenenze. Ma non sempre è tutto così schematico, non tutti hanno una casacca: ad esempio ieri si vociferava persino dell’arrivo di un terzo candidato, in grado di sparigliare i giochi, salvo poi mollare il colpo. Un tempo, tutti questi passaggi erano gestiti senza riflessi all’esterno ed era difficile cogliere confini e spaccature. Il clima oggi è cambiato: non è un caso che entrambi i candidati abbiano deciso di adottare il «silenzio stampa» che durerà fino al momento del voto.
Molti commentatori hanno ad esempio interpretato lo stop ai sindaci di Bossi, come un riflesso della guerra tra maroniani e il cerchio magico, e il Foglio si è spinto addirittura a dire che il “maroniano” Fontana è la prima vittima dello scontro finale.
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