Sea e l’appalto raddoppiato. Bonomi: «Tutto legale, vi spiego il perché»

L'inchiesta del sole24Ore: "Nel maggio scorso il Consiglio d'Amministrazione ha portato l'importo di un lotto di lavori da 12,5 a 24,3milioni, senza nessuna gara pubblica". La risposta del numero uno della società

sea sole 24 ore articoloUn appalto finisce per raddoppiare il valore senza passaggi formali. È bufera sull’incarico affidato dalla Sea ad un gruppo di imprese di cui fa parte anche la Cic: i fatti risalgono al maggio scorso e sono stati ricostruiti dal Sole 24 Ore in un’inchiesta che si avvale anche dei documenti del Consiglio d’Amministrazione. Nella seduta del 31 maggio l’organo amministrativo della società a capitale pubblico(Comune e Provincia di Milano detengono la quasi totalità delle quote) avrebbe approvato la trasformazione di un contratto da 12,5 milioni ("riqualifica del piazzale aeromobili T2") in uno nuovo dal valore di 24,3milioni. Un rialzo significativo, quasi un raddoppio, che sarebbe stato approvato dal CdA senza alcuna gara, per motivi di urgenza: secondo i documenti citati dal Sole 24 Ore anche lo stesso vicepresidente Lino Girometta ha messo a verbale le perplessità sull’operazione. A dare fuoco alle polemiche ci sarebbero anche i rapporti di conoscenza che legano Bonomi a Fabio Mangini, che aveva quote societarie della Cic, azienda già al centro di una indagine per turbativa d’asta (relativa tra l’altro ai lavori sulla statale 394 a Maccagno, nel 2002).

Giuseppe Bonomi ieri, venerdì 23 settembre e giorno d’uscita del pezzo sul Sole, promise unagiuseppe bonomi risposta dettagliata sul caso, che viene puntualmente pubblicata oggi sul quotidiano economico finanziario di Confindustria.
Diversi i punti trattati dal manger nella sua missiva, che qui sintetizziamo.
Primo: "Fabio Mangini – dice Bonomi nella replica – è un collaboratore verso il quale nutro stima e fiducia, un amico di antica data, una persona a cui voglio bene, e ammesso che abbia compiuto errori in passato, essi sono stati pagati anche in termini si dofferenza personale".
Questa la precisazione del numero uno di Sea per quanto attiene il rapporto personale con Mangini che, specifica Bonomi, "era socio di minoranza con una piccola quota in Cic, non ha più alcun genere di legame con quell’azienda da otto anni".

Secondo: nel merito della questione "giallo appalti" Bonomi spiega che "il ricorso alla gara a inviti è modalità non solo ammessa dalla legge ma anche consueta in casi particolarmente complessi, quali i lavori in area aeroportuale, che hanno spesso particolari vincoli di sicurezza, garanzia della continuità operativa e urgenza" e "la selezione è avvenuta nell’ambito dell’albo fornitori della Sea, per la quale Cic svolge lavori per gli aeroporti di Milano dal 1968 e dispone di ogni credenziale e certificazione quanto a know-how ed esperienza nel campo delle opere aeroportuali".
Ma gli incrementi di cui parlava l’alrticolo del Sole? Bonomi risponde a questa accusa sostenendo che "l’aumento è direttamente connesso  ad un’importante estensione delle operazioni da eseguire" e a titolo di esempio viene citata l’area della superficie di riqualificazione del T2 passata da 140 mila e 200 mila mq. Nella risposta viene sottolineato inoltre come Cic "non risulta essere la capogruppo per tutti i lavori asegnati".

Terza e ultima questione, il dissenso espresso dal vicepresidente di Sea Girometta, che non avrebbe gradito la maggiorazione dei costi per i lavori: "E’ evidente che l’aumento dell’importo possa risultare ‘non condivisibile’ in assenza di qualunque specifica sull’incremento e la qualità dei lavori. In ogni caso, benchè il più delle volte le decisioni del cda Sea siano assunte all’unanimità, le perplessità o il disaccordo di un consigliere appartengono alla logica stessa del funzionamento di un Consiglio"

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Pubblicato il 24 Settembre 2011
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