Varese, un passo avanti senza divertire
A Gubbio finisce 0-0 senza grandi emozioni. La squadra di Carbone gioca un po' meglio, si difende bene ma in attacco continua a non pungere
Un punto, zero gol, poche emozioni: il pareggio del Varese a Gubbio si può riassumere in breve visto che la sesta partita dei biancorossi in questo campionato fa statistica ma non certo storia. Un match che muove la classifica, fa media inglese e dà alla truppa di Carbone un po’ di morale in vista del difficile turno di venerdì prossimo quando a Masnago arriverà il Sassuolo, ex capolista appena detronizzata dal Bari. Al di là di questi riflessi positivi (mettiamoci anche la prova del duo Troest-Terlizzi in mezzo alla difesa) però i biancorossi non hanno ancora risolto i propri problemi, soprattutto in fase offensiva, con l’ennesimo "zero" nella casella dei gol segnati, un dato che non lascia tranquilli. A poco dunque è servito l’esordio di Martinetti (foto di S. Raso), ancora piuttosto impacciato, ma anche i rifornimenti da parte del centrocampo non sono certo stati abbondanti. Peccato, perché il Gubbio – che pure ha disputato una gara delicatissima per il proprio futuro – è senz’altro squadra abbordabile e poteva essere attaccata con artiglieria più pesante. Il Varese ha infatti condotto le danze, con maggior possesso palla e con più organizzazione rispetto agli umbri, ma al momento di avvicinarsi alla porta non ha mai punto fino in fondo. CALCIO D’INIZIO – Benny Carbone mantiene le promesse e schiera la formazione annunciata al venerdì, con Neto e Cellini in attacco e modulo che varia tra il 4-2-3-1 e il 4-4-2 a seconda dei movimenti del brasiliano. In panchina c’è anche Martinetti, pronto all’uso per la prima volta. Nel Gubbio di mister Pecchia c’è invece una sorpresa: con Ciofani in attacco va Giannetti, talento giovane di scuola Juve.
IL PRIMO TEMPO – Tre quarti d’ora di noia per i tifosi dello stadio Barbetti, con i portieri Donnarumma e Bressan quasi inoperosi. Eppure si parte con un caso da moviola: Bazzoffia sul fondo punta Corti e va giù con i piedi sulla riga dell’area. L’arbitro ammonisce l’ala umbra e provoca le proteste dei tifosi locali: Corti in effetti ha toccato l’avversario il quale però è saltato per aria come su una mina, accentuando nettamente il contatto.
Da lì in poi il Varese ha alzato il proprio baricentro, provando a sfondare soprattutto sul lato sinistro del proprio attacco, una mossa che ha prodotto qualche corner ma nessun pericolo. Neto stavolta non è stato in grado di inventare una delle sue prodezze, Carrozza prova un paio di spunti ma non trova sbocchi e così l’unica vera occasione da rete è per Cellini al 22’, bravo a inserirsi tra due difensori ma poi autore di un rasoterra molle e centrale. Poco altro da segnalare, se non che Zecchin è impegnato a battere diversi calci piazzati che non hanno esito e i 3’ di recupero – ci stanno a termini di regolamento – paiono un’inutile appendice a una frazione da sbadigli.
LA RIPRESA – Carbone mescola le carte e in 9’ esaurisce le sostituzioni a propria disposizione. Fuori Filipe, Neto e Carrozza, dentro Damonte, Martinetti (all’esordio biancorosso) e Kurtic. La rimestata favorisce la vivacità del Varese che non diventa effervescente ma per lo meno prova a essere più incisivo. Due in particolare le azioni degne di nota: all’11’ Kurtic trova un bel gioco di gambe e scarica un tiro che Donnarumma mette in corner a qualche modo. Dieci minuti dopo Corti scende a valanga sulla sinistra e serve Cellini, ma il suo esterno destro viene parato a terra dal portiere locale. Nel mezzo c’è tempo per un paio di brividi: una punizione di Raggio Garibaldi che gli attaccanti umbri vedono sfilare senza riuscire nella deviazione sottoporta e un’uscita a vuoto di Bressan su cui Damonte ha messo una pezza. Kurtic e Damonte sono i più attivi nella metà campo rossoblu dove invece Martinetti fatica ancora ad ambientarsi; le squadre però si allungano e in alcuni casi la difesa di Carbone è costretta a mettere qualche pezza sui tentativi in velocità di Sandreani e soci. Bene, in questa fase, Terlizzi e Troest che salgono di tono e fermano ripetutamente gli avanti di casa. Nel clima più battagliero cresce anche Corti, come di consueto, ma di occasioni non se ne vedono a meno di considerare tali due scialbi rasoterra di Mendicino e Martinetti. Finisce a reti bianche, al Varese può anche andare bene così a patto che non si creda di aver sistemato le proprie mancanze.
TAG ARTICOLO
La community di VareseNews
Loro ne fanno già parte
Ultimi commenti
Paolo Cottini su Colle di Biumo, il 5 gennaio la conferenza di VAS a Varese per decidere il futuro dell'area
angelo_spiteri su Il Comitato varesino per la Palestina torna in piazza: "Non ci fermiamo nemmeno a Natale"
axelzzz85 su I sindacati dei frontalieri contro il decreto sulla tassa della salute: “Andremo alla Consulta”
robertolonate su Il Natale che non si vede
robertolonate su Il Natale che non si vede
Alessandro Zanzi su A Varese Confcommercio chiede la sospensione dei lavori della ciclabile in viale Belforte, il Comune fissa un sopralluogo










Accedi o registrati per commentare questo articolo.
L'email è richiesta ma non verrà mostrata ai visitatori. Il contenuto di questo commento esprime il pensiero dell'autore e non rappresenta la linea editoriale di VareseNews.it, che rimane autonoma e indipendente. I messaggi inclusi nei commenti non sono testi giornalistici, ma post inviati dai singoli lettori che possono essere automaticamente pubblicati senza filtro preventivo. I commenti che includano uno o più link a siti esterni verranno rimossi in automatico dal sistema.