“ASC lavora bene, non lasciateci per strada”

Nell'azienda comunale rischiano il posto 4 lavoratori con famiglia: i dipendenti si sono presentati in consiglio comunale. Scontro tra maggioranza e opposizione, rimane aperto il confronto

Hanno voluto fare sentire forte la loro voce, per chiedere che non si prendano decisioni drastiche ed affrettate: i lavoratori di ASC (l’azienda di servizi del Comune) di Samarate si sono presentati in consiglio comunale in forze, con tanto di bandiere rosse del sindacato e cartelli di protesta. «A luglio ci è stato detto chiaramente che non ci sarebbero stati problemi occupazionali e che ci sarebbe stato un dialogo – ha attaccato Francesco Mainardi, sindacalista della USB – . E invece in quattro mesi non si è fatto nulla».
I lavoratori hanno potuto parlare prima del consiglio comunale, che si è aperto alle 22 anziché alle 21.15 per decisione condivisa tra il presidente del consiglio comunale Stefano Cecchin, i capigruppo e i rappresentanti dei lavoratori. Gli operai hanno chiesto per prima cosa di non chiudere il dialogo di qui a novembre, quando è prevista la cessione del servizio di trasporto scolastico (a cui sono legati 3 dei 4 posti di lavoro a rischio). «Pensiamo che ASC abbia lavorato bene, nessuno si è mai lamentato del nostro lavoro» ha detto il più giovane dei lavoratori coinvolti rivolgendosi direttamente a sindaco e consiglio comunale. «Vi chiediamo di non prendere una decisione drastica, confrontiamoci ancora per trovare una soluzione».

Di fronte alla preoccupazione dei lavoratori, non è mancato lo scontro politico tra maggioranza e opposizione, con gli interventi dei singoli consiglieri. Quando dai banchi delle minoranze is è detto che «la soluzione c’è», il sindaco Leonardo Tarantino è sbottato: «E allora ditela ora!». Ma a seguire anche il primo cittadino, dopo essersi scusato, ha detto che si sta lavorando su una soluzione ma ha spiegato anche di non voler anticipare nulla. «Il confronto comunque rimane aperto».
L’affidamento all’azienda del trasporto scolastico scade il 30 novembre, c’è una procedura d’appalto (contestata nel merito dai sindacati), ma per ora – ha detto Mainardi dell’USB – «l’unica azienda che ha partecipato non ha i requisiti». Gli operai annunciano una mobilitazione dura, sindacale e sociale. Che significa andare nelle piazze e denunciare non solo i licenziamenti, ma anche la cessione di servizi (in particolare lo scuolabus), secondo loro messi a rischio dell’esternalizzazione.

Redazione VareseNews
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Pubblicato il 22 Ottobre 2011
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