Cusatis: “Chi deve salvarsi deve pedalare”
Il mister della Pro Patria è amareggiato al temine del pari contro la Valenzana: "Tutti dobbiamo dare qualche cosa in più"
Al termine del brutto pari per 0-0 contro la Valenzana, il tecnico della Pro Patria, Giovanni Cusatis, non è affatto soddisfatto della prova dei suoi, soprattutto nella seconda frazione di gioco, in cui la Pro ha mostrato molti limiti: «Non va affatto bene fare un secondo tempo di questo genere. Ci siamo fatti innervosire e prendere dall’ansia e questo non ce lo possiamo permettere. Abbiamo cercato la giocata individuale e non di squadra e questo e da evitare. Se vogliamo salvarci ognuno deve dare qualche cosa in più per raggiungere l’obiettivo. Giocatori come Ghidoli devono giocare a ritmi più alti, altrimenti non miglioreremo mai, così come mi aspetto di più da Giannone. Il giocatore che deve salvarsi deve pedalare e oggi non ho visto questa intensità nei miei giocatori. Ai tifosi voglio dire che secondo me è giusto contestare, ma vorrei che ci stiano vicini per darci il loro supporto, che è fondamentale per noi».
Il centrale difensivo, Devis Nossa, è stato il migliore in campo dei suoi, ma è amareggiato per il risultato e la prestazione di oggi: «Rispetto ad un primo tempo con qualche occasione, nella ripresa ci saremmo aspettati qualcosa di meglio e così non è stato, con il loro portiere mai impegnato. Non è bello commentare queste prestazioni, anche perché eravamo davanti al nostro pubblico. Ci è mancata la lucidità nel secondo tempo per portare a casa la gara, ma oggi credo sia mancata anche la determinazione. Portiamo a casa questo punto, nonostante tutto, anche perché in questi casi al primo tiro degli avversari prendi gol».
Il difensore tigrotto, Dario Polverini, non si spiega il perché di una prestazione così brutta della Pro: «Siamo rammaricati perché in campo diamo sempre tutto, ma ora forse qualcuno non riesce a dare il meglio. Nel primo tempo abbiamo fatto benino, ma nella ripresa è stata sicuramente la nostra prestazione peggiore. Rimaniamo con l’amaro in bocca perché loro portano via un punto. Dobbiamo fare punti il prima possibile per non finire poi a rischiare più avanti».
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