Le Iene tornano sul caso della morte di Giuseppe Uva. A distanza di una settimana, la
trasmissione di Italia Uno è tornata a casa della sorella dell’artigiano 42enne morto nella notte tra il 14 ed il 15 giugno 2008.
La nuova perizia disposta dal tribunale potrebbe infatti aprire nuovi scenari. Lucia Uva è apparsa sconvolta per quanto ha letto sul documento prodotto dai medici nominati dal tribunale: «
Non lo accetto. Abbiamo aspettato tra anni la perizia, ora vogliamo la verità». Il servizio ripercorre ancora una volta i fatti: Giuseppe Uva e il suo amico Alberto Biggiogero furono fermati il 14 giugno 2008 dai carabinieri dopo una bravata in via Dandolo a Varese; furono portati in caserma in via Saffi e poi Uva fu portato in ospedale con un Tso (trattamento sanitario obbligatorio) richiesto dagli stessi carabinieri; morì nella notte in circostanze ancora da chiarire.
Il processo è in corso: indagato è un medico accusato di aver somministrato un mix di farmaci che avrebbe fatto reazione provocando la morte dell’artigiano, ma adesso c’è la nuova perizia che potrebbe ribaltare tutto. L’inviato delle Iene è tornato dalla sorella di Uva, Lucia:
la nuova perizia disposta dal tribunale spiegherebbe che la morte di Uva non sarebbe stata provocata dai farmaci; i medici hanno chiesto la riesumazione delle ossa, hanno rinvenuto
una macchia di sangue sui pantaloni larga 16 centimetri per 10, oltre ad
altre macchie che potrebbero essere feci, sperma e urina. I periti hanno chiesto una proroga di 90 giorni per ulteriori accertamenti: il giudice deciderà nell’udienza del 28 ottobre. Lucia Uva non si rassegna dunque e chiede verità, lanciando pesanti accuse: «
L’hanno violentato e poi ucciso – dice pinagendo all’inviato de "Le Iene" -. Ho dentro una rabbia enorme, voglio sapere la verità su cosa è successo nella caserma di via Saffi».
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