Benzinai, sciopero a metà
Le associazioni si dividono dopo il tavolo col governo. Cisl e Confesercenti confermano, Confcommercio e Anisa lo revocano
Sarà uno sciopero a metà quello delle pompe di benzina annunciato nei giorni scorsi e che partirà da questa sera fino a venerdì mattina. Motivo: il fronte dei gestori si è sostanzialmente diviso nel corso del tavolo tenutosi questo pomeriggio, 8 novembre a Roma, col Governo.
Fegica Cisl e Faib Confesercenti confermano la fermata dal lavoro, mentre Figisc Confcommercio e Anisa lo revocano, dopo l’incontro con il governo.
«La proposta da parte del sottosegretario non è congrua, solo una serie di impegni da concretizzare con il maxi emendamento al ddl stabilità – ha affermato Roberto Vincenzo di Fegica Cils – la proposta non è sufficiente per sospendere lo sciopero e quindi viene riconfermato. Dal 2008 abbiamo in mano una serie di impegni assunti da due ministri, dal presidente del consiglio e da vari sottosegretari mai concretizzati: dopo due anni e mezzo non ci fidiamo. Ci sarà una partecipazione massiccia perchè il provvedimento è di vitale importanza, senza il quale il 60% degli impianti potrebbe chiudere ».
A commentare invece positivamente l’incontro è stato Luca Squeri di Figisc Confcommercio: «Abbiamo raggiunto l’accordo con il governo perché c’è stata una risposta concreta alle nostre richieste – ha affermato – il governo ha individuato con chiarezza lo strumento, cioè il ddl stabilità». Quanto alla gratuità del pagamento con le carte di credito ovvero senza commissione per importi fino a 100 euro, Squeri a detto che si tratta di «una conquista storica e quindi era doveroso accettare la proposta».
Le associazioni dei gestori di distribuzione del carburante si sono così spaccate nel corso del tavolo che si è svolto al ministero dello Sviluppo economico. L’oggetto del contendere è stato il bonus fiscale, ovvero la facilitazione che scade a fine anno. Le preoccupazioni per il rinnovo del bonus hanno portato le associazioni alla proclamazione di 15 giorni di sciopero, la prima tranche parte da stasera alle 19, per terminare venerdì alle 7 del mattino. La mobilitazione è stata, quindi, riconfermata solo da due sigle (Fegica e Faib-Confesercenti) mentre la Figsc e Anisa-Confcommercio hanno deciso di sospendere lo sciopero, avendo raggiunto l’accordo al ministero di via Veneto.
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