Il sindacato: “E’ stato uno shock”
I rappresentanti sindacali di Fim, Fiom e Uilm, dopo l'annuncio dei 600 licenziamenti alla Whirlpool, sono andati nella fabbrica di Cassinetta per incontrare i lavoratori che hanno organizzato un corteo. Giovedì 17 novembre ci sarà il secondo incontro tra le parti sociali
«E’ stato uno shock». Stefania Filetti, segretario provinciale della Fiom- Cgil, ha reagito così all’annuncio dei 600 licenziamenti, 500 operai e 100 impiegati, fatto questa mattina, giovedì 10 novembre, dalla Whirlpool.
«Non ce l’aspettavamo in questi termini» aggiunge Mario Ballante, segretario della Fim Cisl. Lo sgomento è durato il tempo di uno sguardo e poi i sindacati dei metalmeccanici si sono dati subito da fare. «Ci siamo organizzati in tempo zero e siamo venuti in fabbrica ad incontrare i lavoratori» rimarca Antonio Scozzafava della Uilm.
I rappresentanti sindacali, una volta giunti alla fabbrica di Cassinetta, hanno riunito i lavoratori in assemblea per spiegare la situazione. Gli operai hanno fatto un corteo all’interno dell’azienda, passando per gli uffici, per avvertire gli impiegati. «In questa fase – continua Ballante – è importante sensibilizzare tutti i lavoratori, perché la situazione è grave, c’è un quadro del settore metalmeccanico che preoccupa, pensiamo solo alle ripercussioni che questa ristrutturazione avrà su tutto l’indotto. Giovedì 17 novembre avremo il secondo incontro in Univa e lì ci sarà la prova della verità per capire qual è il piano complessivo dell’azienda perché il disimpegno ha delle ripercussioni sul futuro».
Qualche mese fa Filetti annunciò che sarebbe stato «un autunno caldo». L’autunno è arrivato puntuale e il caldo è diventato fuoco. Una serie di ristrutturazioni pesanti hanno accolto i lavoratori dopo le ferie e sembra non essere finita. «Smantellare il side by side (produzione di frigoriferi di alta gamma ndr)- aggiunge il segretario della Fiom- significa rinunciare alla produzione di qualità e allora dobbiamo immaginare che fra un paio d’anni ci sarà anche qualche altro pezzo che se ne andrà. A questo punto è importante vedere il piano industriale per capire le reali intenzioni dell’azienda per gli anni a venire. Parlo di investimenti e di lotta al declino industriale di questo Paese, occorre avere una visione di sistema, perché ciò che sta accadendo sul territorio è il segnale del malessere industriale che attraversa l’Italia».
Le segreterie di Fim, Fiom e Uilm sono compatte più che mai. Un’unione di intenti e di azione che si è vista già nei primi istanti dopo l’annuncio della multinazionale americana. «L’unitarietà in questo momento c’è ed è forte, sentita – conclude Scozzafava – . Ci siamo trovati in completa sintonia nel bocciare sia il contenuto dell’annuncio sia il metodo con cui è stato fatto. La nostra reazione è stata di pancia, autentica ecco perché siamo qui in fabbrica. Insomma, non è stato un bel modo quello usato dall’azienda. Ora attendiamo il piano industriale per capire nel dettaglio cosa vogliono fare e decidere la nostra strategia».
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