“Politici del Nord, occhio a chi frequentate”
Al Procuratore nazionale antimafia Piero Grasso il riconoscimento annuale della Liuc alla personalità che meglio di altre ha saputo colpire l'organizzazione mafiosa in profondità fino alla cattura di Provenzano. E lancia un monito agli amministratori locali
Piero Grasso, procuratore nazionale antimafia, è stato insignito ieri sera (mercoledì) del premio Falcone e Borsellino organizzato dal 1993 dall’università Cattaneo di Castellanza e quest’anno inserita nell’ambito del Premio Chiara. La premiazione si è svolta nella sede provinciale di Villa Recalcati al cospetto di prefetto, questore e comandante dei Carabinieri oltre che di diversi esponenti politici provinciale e regionali. Il premio, dedicato alle figure dei due magistrati che aggredirono, per la prima volta in Italia con estrema fermezza, la mafia rimanendone poi vittime e martiri nei due attentati di Capaci e Palermo, insieme alle loro scorte. Sull’onda di quella grande indignazione ed emozione nacque l’idea del premio che l’anno scorso fu consegnato al ministro dell’Interno Roberto Maroni.
L’edizione 2011 è tornato nelle mani di un magistrato che è sempre stato in prima linea nella lotta a cosa
nostra con l’importante ruolo di capo della Procura di Palermo tra il 2000 e il 2004 ha arrestato13 dei 30 latitanti più pericolosi tra i quali Bernardo Provenzano. Lo fa in una provincia che di recente ha scoperto di non essere immune alle infiltrazioni delle organizzazioni criminali quali ‘ndrangheta e mafia. Dopo aver ricevuto il premio dalle mani del professor Alfredo Bassion, presidente del premio, ha voluto proprio sottolineare nel suo discorso la capacità di internazionalizzazione delle mafie e della loro capacità di muoversi con estrema sicurezza sui palcoscenici nazionali e globali dell’economia: «Grazie anche a sistemi giuridici che litigano per un pezzetto di sovranità e non armonizzano le loro regole a livello internazionale – ha detto Grasso nel suo intervento – nei paradisi fiscali è nascosto un terzo delle ricchezze mondiali».
Grasso non ha dimenticato i giovani e a loro ha affidato il messaggio più bello: «Quello che voi avete è l’ingenuità, me lo diceva sempre il mio professore, intendeva che siete scevri dal cinismo degli anziani perchè sperate che i vostri sogni e le vostre utopie diventino realtà. E’ questo che fa progredire il mondo». Infine l’appello alle amministrazioni del nord che a volte non hanno la reale percezione di quanto sia facile oggi anche a queste latitudini, trovare interessi torbidi che favoriscono i clan a pochi passi dal municipio: «Qui dovete imparare a vedere chi sta dietro a chi vi sta davanti» – ha detto il procuratore a proposito delle motivazioni della sentenza del processo Bad Boys che avevano accennato all’ipotesi di una collusione tra politica locale e ‘ndrangheta.
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