La manovra “salva Italia” arriva alla Camera

Il consiglio dei ministri ha autorizzato a porre la fiducia, “se necessario”.
 Il presidente del Consiglio si è presentato davanti alle commissioni per raccontare tutte le modifiche introdotte

La manovra “salva Italia” approda alla Camera. Dopo le novità e le modifiche annunciate e il via libera ricevuto nella notte di consultazioni da parte delle Commissioni Bilancio e Finanze della Camera. Ieri il consiglio dei ministri ha autorizzato a porre la fiducia, “se necessario”.
 Inoltre, sempre ieri, il presidente del Consiglio si è presentato davanti alle commissioni per raccontare tutte le modifiche introdotte.
Tra le novità principali vi sono le liberalizzazioni subito al via dal 2012 (ma vengono esclusi i tassisti), e non più dal 2013. Sono state fatte salve anche le pensioni fino a 1400 euro, che per il prossimo anno saranno rivalutate del 100%, mentre sulla nuova Ici ci saranno detrazioni fino a un massimo di 400 euro.
Sempre in materia previdenziale, c’è il prelievo del 25% come contributo di solidarietà per pensioni sopra i 200 mila euro. Il governo interviene anche sugli effetti per i nati nel 1952, i più penalizzati: i lavoratori con un’anzianità contributiva di almeno 35 anni al 31 dicembre 2012 possono andare in pensione anticipata a non meno di 64 anni.
Sul fronte della nuova Ici, poi, potrebbe esserci uno sconto di 50 euro per ogni figlio di età non superiore a 26 anni, per il pagamento della tassa sulla prima casa. La proposta di modifica prevede che l’importo massimo di detrazione sull’Imu non possa superare i 400 euro. Per quanto riguarda lo sconto di 200 euro, indipendente dal numero dei figli, questo sarà abbassato a 170 euro a partire dal 2014.
Arriva poi l’imposta di bollo, per le attività finanziarie all’estero. ”A decorrere dal 2011 è istituita un’imposta sul valore delle attività finanziarie detenute all’estero, dalle persone fisiche” residenti in Italia. L’imposta è dovuta ”proporzionalmente alla quota del periodo di detenzione” ed è stabilita nella misura dell’1 per mille per il 2011 e 2012. A partire dal 2013 l’imposta sale all’1,5 per mille.
Cambiano infine le regole per le province che andranno a normale scadenza. Viene quindi eliminato il termine perentorio del 31 marzo 2013, fissato con un precedente emendamento dei relatori. Per gli enti locali che invece sarebbero scaduti il prossimo anno non sarà più prevista una proroga ma sarà istituito un commissario ad acta.

Redazione VareseNews
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Pubblicato il 14 Dicembre 2011
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