Sindacati contro la manovra: “Un colpo durissimo”
Dalle parti sociali preoccupazione per pensionati e lavoratori. Per Emma Marcegalia: "L'intervento è necessario, la dobbiamo fare è fondamentale per l'Italia e per la salvezza dell'euro"
«La manovra ha un indirizzo sbagliato» È duro il giudizio del segretario della Cisl Raffaele Bonanni sull’intervento che il Governo di Mario Monti ha in programma. La manovra preoccupa i sindacati perché «punta soprattutto sulle imposte indirette – ha aggiunto – piuttosto che su quelle dirette mentre manca la patrimoniale». Il sindacalista della Cisl ha parlato inoltre di preoccupazione per le conseguenze per i pensionati con l’estensione del contributivo e l’aumento dell’età pensionabile che secondo Bonanni avranno un effetto «devastante». «Occorrono risposte immediate ma ben ponderate. È necessario un patto sociale per gestire socialmente questa manovra. Finora solo i giornali hanno dato indicazioni in maniera confusa. Sulle tasse vengono caricati solo quello che hanno la ritenuta alla fonte. Quelli che hanno guadagni superiori non devono sfuggire all’esigenza di equità. Siamo d’accordo a epurare l’Irap, ma la stessa attenzione serve sul sostegno ai consumi».
Dubbi sulla manovra del governo Monti sono stati espressi anche dal segretario della Uil, Luigi Angeletti: «Per quanto riguarda il capitolo pensioni non si può chiedere ai lavoratori di continuare a lavorare senza avere alcun vantaggio dal versamento dei contributi – ha detto il sindacalista -. Bisogna separare la previdenza dall’assistenza, altrimenti ci sono conseguenza ingiuste. Infine, ma il sistema previdenziale illustrato verrà applicato proprio a tutti? Questa è una questione fondamentale perchè cambierebbe lo stesso segno di quest a manovra».
Sul fronte delle pensioni preoccupazioni sono state manifestate anche dal segretario della Cgil, Susanna Camusso: «Se venissero confermate le linee sulla previdenza questo ci creerebbe dei problemi, in quanto rappresentano un durissimo colpo ai redditi dei pensionati. Un allungamento insostenibile per tanti lavoratori e lavoratrici che si troverebbe sconvolte le prospettive di pensione e molto incrementati gli anni di lavoro».
Parole di sostegno all’intervento del governo arrivano invece dalla presidente di Confindustria Emma Marcegaglia: «Non abbiano scelta questa manovra la dobbiamo fare è fondamentale per l’Italia e per la salvezza dell’euro. L’alternativa è solo tra manovra molto forte e cominciare un percorso di salvataggio dell’euro o il collasso dell’euro. Oggi non è demagogia dire che i prossimi 10 giorni decideranno se l’euro sopravviverà o no».
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