La vita non è una notizia
Ecco la nuova prima pagina di Varesenews. Il direttore indica le ragioni di alcune scelte editoriali e gli sviluppi futuri
La vita non è una notizia, ma noi lavoriamo ogni giorno con voi per darvi notizie della vita. Questo è uno dei punti di forza del nostro giornale. Non è uno slogan, ma una linea precisa e una prassi professionale che mette al centro della propria attività la comunità.
Così, dopo circa tre anni, vi proponiamo una nuova prima pagina, o home page come si usa dire su internet.
Non è una rivoluzione. Ci ha lavorato lo stesso team dell’altra volta perché “squadra che vince non si cambia”, come sono soliti dire gli amanti dello sport. Il nostro gruppo, oltre che dalla redazione di Varesenews (grafica compresa insieme con il settore amministrativo e commerciale), è composto da Hagam per la parte grafica e in parte tecnologica, da Paolo Coppo alla programmazione e Luca Spada e Ngi per la parte server. Un team che lavora tra Gazzada, Gallarate, Settimo Milanese e Dresda in Germania, a significare proprio che la rete non conosce confini.
Squadra che vince non si cambia, anche perché sa cambiare. Lo fa con sé stessa prima ancora che con il resto. In questi tre anni il nostro lavoro ha fatto diverse acrobazie e salti mortali. Quando il 21 marzo del 2009 abbiamo messo online il “nuovo” Varesenews non potevamo sapere cosa sarebbe diventato poi il giornale.
Puntammo moltissimo su una maggiore interazione con i lettori e su uno spazio importante dedicato proprio a voi. Nacque la terza “apertura” dedicata alla comunità. Una novità importante nel nostro lavoro perché portava il lettore in redazione senza tanta retorica. Si trattò di aumentare la sensibilità e l’ascolto verso quanti vivono molteplici esperienze ogni giorno.
Varesenews aveva già scelto di lavorare nella trasparenza di un’esperienza editoriale a suo modo unica con tanti soggetti coinvolti. Al centro la comunità e il territorio.
I temi forti, per chi fa giornalismo digitale, di lì a un anno sarebbero diventati la geolocalizzazione, il mobile e i social network. Sul primo punto non avevamo da inseguire tanti modelli perché noi siamo già nella dimensione glocal da sempre. “Portiamo le notizie di Varese a Brinzio e a New York” era il nostro slogan una dozzina di anni fa. Adesso facciamo il giro del mondo e raccontiamo spesso anche la vita di varesini che sono lontani da casa.
Di tutte le visite, nello stesso anno, solo lo 0,7% proveniva da dispositivi mobile. Oggi siamo oltre il 10% e crediamo che questa realtà cambi ancora e in modo rapidissimo.
Nel 2009 non eravamo ancora su Facebook, e tanto meno su Twitter. Oggi utilizziamo questi social network, come anche YouTube, per avere un rapporto ancor più diretto con i lettori.
Questa prima pagina che tra poco potrete scorrere, e di cui vi segnaliamo alcune caratteristiche nell’articolo di presentazione, è solo una tappa intermedia di un viaggio iniziato oltre 14 anni fa, e che ora si accinge a cambiamenti ancora più profondi.
Crediamo con convinzione che i protagonisti siate voi. Non solo in fatto di numeri, ma soprattutto nel tenerci ben “connessi” alla realtà. Noi, da parte nostra, restiamo un po’ presuntuosi, e lasciatecelo essere altrimenti non sarebbe nato Varesenews, perché crediamo che la realtà si possa cambiare e migliorare. Nel nostro piccolo lavoriamo con questa speranza nel cuore, perché i cinici non ci sono mai piaciuti, e perché il futuro è quello che noi, tutti, stiamo costruendo giorno dopo giorno.
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