“Da mesi senza stipendio”, presidio di protesta fuori dall’albergo

I lavoratori del Grand Hotel Milano Malpensa hanno proclamato 4 giorni di sciopero, "vogliamo i soldi che ci spettano". L'azienda:"mercato in difficoltà, stiamo cercando il rilancio dell'attività"

Da una parte c’è un «investimento che non sta dando i frutti preventivati» mentre dall’altra lavoratori con famiglia che denunciano di non ricevere lo stipendio da mesi per il lavoro prestato.
Una condizione che dopo mesi di promesse li ha spinti a proclamare 4 giorni di sciopero e un presidio di fronte al Grand Hotel Milano Malpensa di Somma Lombardo, dove lavorano, per rendere pubblica la loro protesta.
I lavoratori, una ventina quelli attualmente coinvolti, lamentano la mancanza di una regolare contribuzione fin dall’inizio del loro contratto, a maggio del 2011, quando l’albergo ha aperto l’attività. «L’anno scorso mi sono stati pagati degli acconti una tantum e qualche stipendio, seppur parziale – racconta una signora che presta servizio all’interno della struttura alberghiera e che oggi protesta insieme ai colleghi -. Con l’anno nuovo invece non abbiamo visto un euro».
«I lavoratori hanno avuto degli incontri ricevendo sempre promesse che si sono rivelate false – spiega Eugenio Busellato, sindacalista AlCobas-Cub -, vogliamo avere delle risposte chiare anche per poter costruire un piano di rientro degli stipendi dovuti ai lavoratori».

In albergo questa mattina c’era anche Luigi Simari, amministratore della Sas di Biss S.r.l. titolare dei contratti con i lavoratori, che ammette, «è vero, abbiamo avuto delle difficoltà nell’erogare gli stipendi ai lavoratori ma il progetto che avevamo previsto si è rivelato diverso dalla realtà. Il mercato della zona intorno a Malpensa è in grande difficoltà. Sono numerosi gli alberghi che hanno chiuso l’attività e anche noi abbiamo incontrato difficoltà e l’investimento che abbiamo fatto non sta dando i frutti sperati».
Ma per i lavoratori la questione è molto concreta, «io so che ho lavorato per mesi in questa struttura e che nonostante questo non ho i soldi per mandare a scuola i miei figli – racconta una signora -. Non stiamo chiedendo cose straordinarie, semplicemente che ci vengano pagati i soldi che ci sono dovuti per il lavoro che abbiamo fatto».
I lavoratori sono intenzionati a proseguire lo sciopero fino lunedì quando riprenderanno i contatti con l’azienda. L’amministratore Simari, uscito anche a parlare con i lavoratori non ha fatto particolari aperture anche se, spiega «noi vogliamo pagare tutti gli stipendi. In questo momento stiamo cercando di rilanciare l’azienda con un nuovo brand e nuove competenze. Crediamo che ci siano le basi per una crescita grazie a nuovi professionisti in grado di rilanciare il servizio. Se ci riusciamo tutti insieme potremo creare valore e dare lavoro e stipendi».

Redazione VareseNews
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Pubblicato il 02 Marzo 2012
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