Diecimila processi renderanno giustizia al mondo?

Una serata con il magistrato Giuseppe Battarino alla Palazzina della Cultura. L'appuntamento è per questa sera lunedì 26 marzo alle ore 20 e 30

Basteranno diecimila processi per rendere giustizia al mondo? Probabilmente ne servirà sempre uno in più per cercare di affermare il primato della legge sulla capacità di sbagliare dell’uomo. Forse l’unico aspetto che, da Adamo ed Eva, in poi lo rende immortale.
La legge e il processo sono due pilastri del patto sociale che stanno sullo stesso piano di civiltà della cultura intesa come pura espressione di libertà. Entrambe, infatti, poggiano sul senso di responsabilità della comunità, senza la quale non si puo’essere liberi. Non è dunque un caso che una serata (lunedì 26 marzo alle ore 30 e 30, in via Verdi a Daverio)  con protagonista un magistrato – gip, ovvero giudice per le indagini preliminari –  si svolga in una palazzina dedicata alla cultura, inaugurata non più di un anno fa a Daverio.
La coincidenza diventa ancor più  interessante se si considerano i protagonisti di questa operazione: da una parte c’è Giuseppe Battarino, che oltre ad essere un magistrato (oggi impegnato in Calabria)  è anche scrittore e drammaturgo, e dall’altra c’è un sindaco, Alberto Tognola, apprezzato scultore, che ha voluto fortemente un luogo dedicato alla cultura per la sua comunità.
Battarino è nato a Lugano e ha vissuto a Roma,  Milano e Como. Prima di scegliere la magistratura, ha lavorato in una grande azienda e come dirigente in un ente locale. Docente alla facoltà di Giurisprudenza dell’università dell’Insubria, collabora con diverse testate giornalistiche, ha al suo attivo numerosi saggi di diritto e due romanzi: "Sentieri invisibili" e "Le inutili precauzioni", pubblicati da Todaro Editore. Battarino ha al suo attivo anche e un testo teatrale  “Virginia”, storia di un arresto, e “Dagli Occhi”, racconto di immigrazione clandestina, su cui è stato basato un laboratorio teatrale-didattico sperimentale con protagonisti gli studenti dell’università dell’Insubria.
Il magistrato dialogherà con l’attrice Jane Bowie e il giornalista Michele Mancino.

Redazione VareseNews
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Pubblicato il 26 Marzo 2012
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