Farioli: “Soldi al Baff, scelta consapevole e ragionata”

A seguito delle polemiche sul finanziamento pubblico di 100mila euro al festival, gli organizzatori e il sindaco difendono la scelta di investire nel cinema

Quella che inizierà sabato è forse l’edizione più delicata di sempre per il Busto Arsizio Film Festival. La manifestazione cinematografica cittadina è infatti al centro delle polemiche a causa del finanziamento di 100mila euro da parte del comune. Un terzo del costo totale del festival è infatti a carico dei contribuenti e molti consiglieri di opposizione hanno criticato la scelta. «Avete speso per il Baff e non avete i soldi per salvare il trasporto pubblico in città», ha accusato tra gli altri il consigliere PD Angelo Verga in merito al rischio di abbandono di Stie che ha annunciato la sospensione del servizio dal 1° aprile. Ma il sindaco Farioli difende la scelta. «Stiamo tagliando 5milioni e 750mila euro dal bilancio comunale -ha spiegato il sindaco- ma abbiamo deciso di mantenere il finanziamento al Baff». La scelta di stanziare così tanti soldi per la manifestazione è stata «consapevole e ragionata» e determinata dal fatto che «noi non consideriamo cultura ed economia due realtà separate».

Il Baff non sarebbe infatti «una manifestazione effimera di una sola settimana» ma un percorso che prosegue tutto l’anno «grazie all’istituto cinematografico Michelangelo Antonioni o alla BA Film Commission». E, a riprova che la manifestazione funziona, Farioli cita «il gemellaggio con un festival cinematografico di New York» che vedrà nella Grande Mela la proiezione di un cortometraggio nato proprio a Busto. «E’ per questi motivi che abbiamo deciso di finanziare il Baff», continua Farioli «perchè il cinema non è effimero».

E anche Gabriele Tosi (nella foto col sindaco) è consapevole del fatto che «la situazione in cui abbiamo organizzato il festival non è stata facile» ammettendo che «in più occasioni abbiamo pensato di annullare per quest’anno». Ma alla fine il Baff è stato imbastito anche per quest’anno animati dall’idea che «l’economia insegna che investire in cultura conviene». I tagli sono stati fatti «eliminando iniziative secondarie» e chiedendo anche agli ospiti «di tirare la cinghia». Tosi spiega che «ci sono ospiti che arriveranno dagli Stati Uniti e che si pagheranno da soli il biglietto aereo» o produttori che «contribuiranno economicamente a mettere in scena i loro spettacoli». Ma se tutto questo è stato possibile è grazie al fatto che «ormai il Baff è diventato un’istituzione e gli artisti stessi vogliono parteciparvi». Il cinema «non è solo lustrini e glamour» conclude il sindaco Farioli convinto che «per combattere la crisi economica è importante puntare sulla cultura».

Redazione VareseNews
redazione@varesenews.it

Noi della redazione di VareseNews crediamo che una buona informazione contribuisca a migliorare la vita di tutti. Ogni giorno lavoriamo cercando di stimolare curiosità e spirito critico.

Pubblicato il 22 Marzo 2012
Leggi i commenti

Commenti

L'email è richiesta ma non verrà mostrata ai visitatori. Il contenuto di questo commento esprime il pensiero dell'autore e non rappresenta la linea editoriale di VareseNews.it, che rimane autonoma e indipendente. I messaggi inclusi nei commenti non sono testi giornalistici, ma post inviati dai singoli lettori che possono essere automaticamente pubblicati senza filtro preventivo. I commenti che includano uno o più link a siti esterni verranno rimossi in automatico dal sistema.

Vuoi leggere VareseNews senza pubblicità?
Diventa un nostro sostenitore!



Sostienici!


Oppure disabilita l'Adblock per continuare a leggere le nostre notizie.