I lavoratori “esodati” protestano davanti alla Prefettura
In Lombardia sono 20 mila, almeno 2000 in provincia di Varese, tutte persone che rischiano di trovarsi senza ammortizzatori sociali a causa della riforma previdenziale. Cgil , Cisl e Uil hanno organizzato un presidio davanti alla prefettura per protestare contro questa situazione
Li chiamano "esodati", sono quei lavoratori che hanno un percorso di accompagnamento alla pensione già concordato. In Lombardia sono 20 mila, almeno 2000 in provincia di Varese, tutte persone che rischiano di trovarsi senza ammortizzatori sociali a causa della riforma previdenziale. Cgil, Cisl e Uil hanno organizzato un presidio davanti alla prefettura per protestare contro questa situazione che Carmela Tascone, segretario provinciale della Cisl, non esita a definire «un dramma». Questi lavoratori, che hanno fatto affidamento su un accompagnamento alla pensione concordato tra le parti sociali, rischiano seriamente di trovarsi in mezzo a una strada, tra l’altro nel momento peggiore per l’economia del Paese. «Proprio perché ci sono stati degli accordi fatti prima con le controparti – continua la sindacalista – non si può non prevedere una deroga, perché queste persone non avranno di che campare per anni. E’ una situazione inaccettabile».
In gioco ci sono, dunque, i destini di migliaia di famiglie che rischiano di rimanere senza reddito. «Stiamo parlando di persone la cui esistenza è messa in discussione – aggiunge Marinella
Magnoni della Cgil – perché rimarranno senza mobilità e senza cassa integrazione per anni, dopo che c’è stato un accordo che gli garantiva un percorso per il raggiungimento della pensione».
C’è molta preoccupazione nel sindacato, perché si avverte il pericolo che, a fronte dell’azzeramento del reddito per un lungo periodo, possa venir meno la coesione sociale. «È necessario – conclude Antonio Albrizio segretario provinciale della Uil (foto a lato)- che venga introdotta una deroga. Non c’è altra via quando ci sono in gioco le esistenze di migliaia di famiglie. Fino ad oggi non c’è ancora nulla, ma questa situazione drammatica va sbloccata senza tentennamenti».
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