“L’arte del dubbio”, a teatro con Ottavia Piccolo
L'attrice, interprete con Vittorio Viviani, della versione teatrale dell'omonimo libro di Gianrico Carofiglio. In scena mercoledì 21 e giovedì 22 marzo
Una grande attrice torna sul palcoscenico del Teatro di Locarno: è Ottavia Piccolo, interprete con Vittorio Viviani, de "L’arte del dubbio", versione teatrale (firmata da Stefano Massini) dell’omonimo libro di Gianrico Carofiglio; regia di Sergio Fantoni. Il magistrato- scrittore pugliese è noto fra il grande pubblico per i suoi gialli, di cui è protagonista l’avvocato Guerrieri. Invece la compagnia "La Contemporanea" ha scelto di portare in scena non un romanzo ma un saggio, un manuale sulle tecniche d’interrogatorio. Lo spettacolo, in scena le sere di mercoledì 21 e giovedì 22 marzo, è un “cabaret del dubbio” dove niente è dato per scontato, una moderna commedia dell’arte articolata in quadri in cui i giochi di parole, lo strumento dell’interrogatorio e la forma del processo fanno sì che Ottavia e Vittorio si divertano ad indossare i panni dei tipi più disparati; e lo fanno su un teatrino da fiera di paese, con siparietto, quinte e luci che ricorda il teatro-cabaret brechtiano. Già dall’inizio, Adamo ed Eva, nudi nelle loro sagome, sono stuzzicati dal serpente che, con la voce di Giole Dix, insinua loro il dubbio, un Dubbio con D maiuscola. In effetti, il serpente si sostituisce al creatore con il suo bizzarro decalogo “Io sono il dubbio, non esiste altra verità all’infuori di me”, e diventa il motore che alimenta e suggerisce i diversi episodi che appaiono in scena. Le musiche per dieci strumenti, composte di Cesare Picco, ed eseguite dal vivo dal musicista Nicola Arata, scandiscono i ritmi vivaci dello spettacolo che diventano tesi nei pezzi più impegnati: l’assassinio di Don Peppino Diana per opera della camorra e la morte dei sette operai della Thyssen.“Gianrico Carofiglio – afferma Fantoni – ha il merito di aver portato, con il suo straordinario libro L’Arte del dubbio, il tema del Dubbio fuori dal perimetro strettamente giuridico per lasciare che dilagasse nella realtà quotidiana”. Si parla in effetti dei nostri giorni, di quello che sta al di fuori dei teatri, intorno a noi, d’insidie e di trappole nascoste fra le parole e nelle parole. Si parla della persuasione occulta della pubblicità, delle ambiguità, a dir poco, dei giornali. E in questo strano risiko teatrale che racconta la guerra fra Vero e Falso, tutto scaturisce nientemeno che da verbali autentici di processi italiani. Presi direttamente dai tribunali, compariranno in scena truffatori e pentiti, poliziotti e camorristi: un’umanità pronta a testimoniare la verità o la menzogna, in quel gigantesco teatrino che si chiama realtà. Una sfida/scommessa con l’obiettivo, tutt’altro che facile, di divertire, oliando gli ingranaggi del nostro senso critico.
Durata: 1 ora e 30 (senza intervallo)
Per maggiori informazioni e prenotazioni dei biglietti rivolgersi allo sportello dell’Ente
Turistico Lago Maggiore, Largo Zorzi 1, 6600 Locarno (tel 091/756.61.60)
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