Tessera del tifoso: cambia il nome, non la sostanza
Il documento di accesso agli stadi si trasforma in "carta fedeltà". Non sarà legata alle banche ma si prevedono poche variazioni. D'Aniello (segretario del Varese): «Più oneri per i club»
Da tessera del tifoso a fidelity card. Sembra essere questo il percorso che subirà uno dei documenti più controversi d’Italia, quello obbligatorio per abbonarsi alla propria squadra del cuore e per seguirla in trasferta, voluto dall’ex ministro dell’Interno Roberto Maroni (che tra l’altro ieri ha parlato di «vittoria degli ultras»). Un cambio di pelle che nella pratica non varierà granché le cose, o almeno questa è la prima impressione che si ha nel leggere le notizie uscite da ieri da sera in avanti. Certo, la card sarà "slegata" dal circuito di banche e carte di credito ma questa decisione sembrava inevitabile dallo scorso dicembre quando il Consiglio di Stato giudicò illegittima questa situazione spingendo l’attuale ministro, Anna Maria Cancellieri, a dire che quella sentenza sarebbe stata rispettata.
A parte questo però, al momento non si vedono grandi cambiamenti e non a caso il capo della Polizia Antonio Manganelli ha subito puntualizzato che il documento «manterrà inalterate le sue caratteristiche fondamentali» aggiungendo che rimarrà obbligatoria per sottoscrivere gli abbonamenti o andare alle partite fuori casa.
«Ai tifosi cambierà molto poco. Piuttosto saremo noi ad incontrare maggiori problemi» spiega Giuseppe D’Aniello (nella foto), segretario generale del Varese che è in attesa di ricevere un documento ufficiale riguardo alla nuova Fidelity Card. «Ad oggi non abbiamo ancora letto le disposizioni dell’osservatorio sulle manifestazioni sportive – prosegue D’Aniello – ma a quanto si è capito la vera differenza sta nelle modalità di rilascio. Fino a ora infatti le richieste venivano girate dal club alle forze dell’ordine che, grazie ai propri database, stabilivano chi aveva i requisiti per ricevere la tessera e chi no, per via di problemi con la giustizia legati ai reati da stadio. Ora temo che questo passaggio venga demandato ai club, i quali dovranno garantire la legalità dei propri supporters; dubito che avremo a disposizione gli strumenti della Polizia quindi le eventuali responsabilità potrebbero ricadere su di noi». Insomma, per una società medio-piccola (il Varese ha circa 3.200 tesserati) paiono in arrivo più grattacapi che vantaggi per i tifosi tutto sarà uguale o quasi. «Tanto più che, a differenza dei grandi club, società come la nostra non possono proporre grandi cose ai propri fedelissimi. O meglio: le iniziative ci sono già e in genere vengono riservate agli abbonati che poi, in gran parte, coincidono con i possessori della tessera…» conclude D’Aniello. E quindi, anche sotto il profilo dei "punti fedeltà" che tanto ricordano le promozioni del supermercato, di rivoluzioni non ce ne saranno.
TAG ARTICOLO
La community di VareseNews
Loro ne fanno già parte
Ultimi commenti
Felice su Anche Laveno rompe il silenzio su Gaza
fracode su Varese ancora in piazza per la Palestina: "Rompiamo il silenzio contro il genocidio"
Giuseppe Mantica su Un futuro nella musica per il cardiologo dell’ospedale di Gallarate Giovanni Gaudio in pensione a fine anno
Bustocco-71 su Il pericoloso gioco alla stazione Ferno-Lonate: ragazzini attraversano i binari nel tunnel
PaoloFilterfree su Dall’abbandono alla rinascita: la lunga marcia dell’ex Aermacchi
Felice su Il pericoloso gioco alla stazione Ferno-Lonate: ragazzini attraversano i binari nel tunnel
Accedi o registrati per commentare questo articolo.
L'email è richiesta ma non verrà mostrata ai visitatori. Il contenuto di questo commento esprime il pensiero dell'autore e non rappresenta la linea editoriale di VareseNews.it, che rimane autonoma e indipendente. I messaggi inclusi nei commenti non sono testi giornalistici, ma post inviati dai singoli lettori che possono essere automaticamente pubblicati senza filtro preventivo. I commenti che includano uno o più link a siti esterni verranno rimossi in automatico dal sistema.