Tiro da 3, arma spuntata
Varese esagera nei tentativi da lontano in una serata imprecisa. E Clark punisce la difesa di Recalcati ogni volta che conta
LA CHIAVE – Sembra più una sconfitta nata sotto il profilo mentale che sotto quello tecnico quella della Cimberio sul campo dell’Umana Venezia. Sottolineato ciò però è giusto esaminare la partita del PalaVerde dal punto di vista tattico e qui per l’ennesima volta spicca l’incaponirsi di Varese nel tiro pesante anche in una serata dalla mira storta. Alla fine il dato è brutto ma – stando al tabellino – non così atroce, il 29% (9/31), però sul foglio non sono segnati i tanti errori gratuiti, con tiri ben costruiti. Quello che si legge invece è il maggior numero di triple tentate rispetto ai tiri da due (29), nonostante i molti rimbalzi d’attacco (che dovrebbero contribuire alle conclusioni ravvicinate). E questa rarissima propensione ad andare fino in fondo spiega anche l’esiguo numero di tiri liberi tentati: in una sera in cui si fatica a segnare, anche i personali sarebbero stati una buona soluzione per muovere il punteggio.
LA STATISTICA – Qualche numero lo abbiamo già “snocciolato” qui sopra. Ora però ne tiriamo fuori uno davvero negativo ovvero il dato delle palle perse: la Cimberio getta alle ortiche 17 possessi, cinque con il solo Stipcevic che a tratti è irriconoscibile. Numero grave quello dei “turnovers” perché dalla parte opposta i recuperi si contano davvero sulle dita di una mano. E visto che tutto fa brodo, una migliore gestione dei palloni avrebbe concesso un aiuto in più a Varese in una serata comunque disgraziata.
MVP – Scartati a priori i varesini (ci sarebbe Rannikko, ma da solo non può spostare le montagne) bisogna scegliere tra i tanti giocatori di Mazzon che combinano cose buone (oddio: anche tra i granata non mancano i disastri, vedi Bryan). Facile dire Szewczyk, il migliore nei numeri; scegliamo però KEYDREN CLARK, un po’ perché quando si accende è un giocatore che sa esaltare, un po’ perché mette sempre il canestro quando serve.
PAGELLIAMO – Demartini 5 (Come i minuti che passa in campo senza farsi notare); Stipcevic 5 (Aveva risolto l’andata per Varese, contribuisce a risolvere il ritorno. Ma per Venezia); Rannikko 7 (Di gran lunga il migliore per come gira e fa girare i compagni. Ma ha il deserto intorno); Talts 6 (Fa presenza, a tratti anche positiva); Diawara 4,5 (Non riesce proprio mai a ingranare, nemmeno per qualche sprazzo isolato); Kangur 5,5 (Tabellino positivo, ma costruito in modo troppo frammentato); Ganeto 6,5 (Non può essere lui a cambiare la partita. Prova almeno ad accendere la scintilla, ma gli altri non mettono la legna); Fajardo 4,5 (Errori da vicino, da lontano e di tattica); Weeden 4 (Gioca un basket inenarrabile. Da star male a vederlo).
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