Varese bello di notte, Vicenza travolto da tre gol
Zecchin, un eurogol di Kurtic e Cacciatore nel finale stendono i veneti senza problemi. Ora i biancorossi sono quinti davanti al Padova pur con una partita in più
Il calcio non è né il pugilato, dove gli incontri si interrompono per K.O., né il baseball dove esiste addirittura lo stop per “manifesta inferiorità” altrimenti Varese-Vicenza si sarebbe interrotta molto prima del canonico triplice fischio dell’arbitro Palazzino. Troppo forte la squadra di Maran che replica la vittoria dell’andata facendo ancora meglio rispetto al “Menti”: a Masnago la sfida termina 3-0 (all’andata fu 0-2) ed evidenzia tutte le differenze di gioco e di qualità tra le due rivali.
Un dominio a tratti addirittura noioso quello varesino, non nel senso che gli spettatori si stufano di guardare i propri beniamini ma perché si capisce presto che questa volta non ci saranno sorprese di alcun tipo. Non a caso i padroni di casa passano appena decidono di farlo, raddoppiano quando hanno un pallone buono e chiudono i conti quando è chiaro che prima o poi il tris può arrivare. E c’è pure tempo per le chicche, come l’azione di Neto quando imbecca Zecchin sulla prima rete o – soprattutto – come l’eurogol messo a segno da Kurtic con un tiro da lontanissimo. Insomma, questo Varese vola e va così in alto che in classifica arriva a scavalcare nientemeno che il Padova, corazzata costruita per spaccare il mondo; gli uomini di Dal Canto in realtà hanno una partita da recuperare ma intanto si vedono scavalcati al quinto posto da Bressan e compagni. Tante infine le note liete: prendiamo come unico esempio quello di Filipe (per gli altri vi rimandiamo alle pagelle) passato da quarto mediano a giocatore capace di stare in campo con il giusto piglio per tutto l’arco dell’incontro. Insomma, tutto liscio come l’olio nell’anticipo di campionato: il Varese ha fatto le sue mosse, ora tocca alle rivali replicare.
COLPO D’OCCHIO – Buona presenza di pubblico a Masnago se si considerano data e orario. Oltre 4mila i tifosi sugli spalti con rappresentanza veneta ridotta. In tribuna spunta – accanto ad Anastasi – anche il “fico d’India” Bruno Arena, solitamente più avvezzo a basket e ciclismo. Notato anche Lele Ambrosetti, varesino che con il Vicenza vinse una storica Coppa Italia. Da segnalare il terreno di gioco che ha risentito in positivo delle due settimane senza partite.
CALCIO D’INIZIO – Maran è di parola, nel senso che conferma l’undici che era stato preventivato alla vigilia, con Filipe Gomes accanto a Kurtic e al posto di Corti e con la coppia di punte formata da Neto e Granoche. Cagni invece piazza l’esperto Zanchi in difesa (non c’è Augustyn), tiene Maiorino esterno e avanza Pinardi per un tandem di (teorico) prestigio con Abbruscato.
IL PRIMO TEMPO – Il Varese mette subito le cose in chiaro, e cioé che intende fare la partita: in 4′ arriva due volte in area con Rivas e Neto, il più attivo, sfiorando anche i pali della porta di Frison. Cagni deve subito cambiare perché all’8′ Botta esce in barella dopo uno scontro aerero: al suo posto Rigoni, non in perfette condizioni fisiche. La prima combinazione tentata dagli ospiti (resterà l’unica della prima parte di gara) nasce da Pinardi che serve Gavazzi, il cui colpo di testa è alto di poco. I padroni di casa per lunghi minuti tengono il possesso palla senza trovare sbocchi; anche per questo il tentativo di Grillo (24′) arriva da fuori area con un bel tiro che finisce non lontano dai pali. Maran cerca un apriscatole e lo trova sotto forma di Neto: su un pallone recuperato da Cacciatore e passato per Kurtic il brasiliano punta Giani e poi serve l’assist al centro per Zecchin. L’ala non ci pensa due volte e scarica l’esterno sinistro angolato che vale l’1-0. La rete esalta il Varese che sfiora il raddoppio con un colpo di testa di Cacciatore su angolo del solito Zecchin.
Per il bis però basta aspettare il 39′ e a pensarci è Kurtic (foto S. Raso) che inventa una vero e proprio eurogol: lo sloveno, defilato a sinistra, prende la mira da 35 metri e sgancia un siluro che si infila sotto la traversa. Ovazione.
Prima della pausa i padroni di casa vanno vicini pure al tris quando Filipe (autore di una prova di carattere) sventaglia un traversone per la testa di Granoche che schiaccia a terra ma non trova la porta.
LA RIPRESA – Pisano è la novità di inizio secondo tempo perché Cagni che lo inserisce al posto di Soligo. Il Vicenza appare un poco più aggressivo e prova a stazionare nella zona d’attacco dove però trova un Varese ben organizzato e attento anche in palleggio. Gli ospiti così si sbilanciano e all’11’ ringraziano Frison che neutralizza un diagonale di Rivas servito da un’invenzione di Neto, sempre abile al momento di ripartire. L’argentino finisce qui la sua partita (12′) tutt’altro che memorabile perché Maran manda in campo Nadarevic. Quando il Varese può correre mette sempre in difficoltà gli avversari: al quarto d’ora se ne accorge Pisano, costretto all’ammonizione per fermare lo scatto di Granoche. Al 21′ proprio Nadarevic va due volte vicino al gol dopo una combinazione brasiliana tra Filipe e Neto: a dire di no all’ala è prima Frison e poi Zanchi (i migliori vicentini) che ribatte in corner. Paolucci per Giani è l’ultima mossa a disposizione di Cagni, Maran replica con Martinetti per Neto che esce sotto un diluvio di meritati applausi.
Dopo la mezz’ora qualche complimento lo guadagna anche Bressan che blocca in presa bassa un tentativo da lontano di Pisano. Al 36′ l’arbitro Palazzino sventola giallo e rosso a Tonucci ma si accorge dell’errore (il vicentino non era ancora stato ammonito); l’espulsione è solo rimandata al 42′ quando il difensore veneto è costretto a metter giù Nadarevic dopo un dribbling, così per lui arriva la doccia in anticipo. La fine però non è questa perché sulla punizione seguente il Varese confeziona il tris: la battuta di Zecchin è perfetta per Martinetti che schiaccia di testa, il portiere Frison è respinge con un miracolo ma Cacciatore (foto) è pronto a toccare in rete da pochi passi.
E’ il suono del gong dell’ultima ripresa: il Vicenza esce suonato e portato a braccia mentre il Varese fa il giro del campo di fronte ai propri tifosi. La cavalcata continua.
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