Poliseno e la grande rimonta: diventa sindaco con il 53%

Il candidato del PdL ha recuperato il divario del 7% con il candidato del centrosinistra. Il coro: "Gallarate vendicata". Zaffaroni: "Una vittoria della politica della paura e del fango"

Il centrodestra di Nicola Poliseno ribalta il risultato del primo turno e vince a Cassano Magnago: il 33enne candidato del PdL ha ottenuto il 53% dei consensi, vincendo con oltre 1200 voti di scarto sullo sfidante Mauro Zaffaroni.

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«È una vittoria del popolo, ha vinto una proposta seria, un gruppo di giovani fantastico che ha comunicato cose vere: il voto della Lega è arrivato al centrodestra» ha commentato a caldo Poliseno, nella sede del PdL. Aria di rivincita nelle file del PdL: «Gallarate vendicata, Gallarate vendicata!» cantava il coro dei sostenitori, guidato dal segretario Angelo Palumbo (a destra nella foto con Poliseno), uno che lo scorso anno si è speso non poco anche per la campagna elettorale di Gallarate, dove il centrodestra fu sconfitto. Non poco l’astio anche per quella parte della Lega che ha affilato gli artigli nella competizione con il PdL, a partire dalla candidata Stefania Federici, che si era espressa per Zaffaroni al secondo turno. «È la fine del modello Gallarate» esulta Giuseppe De Bernardi Martignoni, uno dei gallaratesi che è venuto a Cassano a festeggiare.

Nelle file del centrosinistra, la delusione è cocente. Che la sfida fosse dura – nonostante i 7 punti percentuali di vantaggio su cui poteva contare Zaffaroni – lo sapevano tutti. Ma pesa soprattutto l’ultima settimana di campagna elettorale, quella in cui il centrodestra ha usato messaggi semplici capaci di far presa. «È una vittoria del forzaleghismo, della paura che grida al pericolo dell’Islam, dei rom e dei centri sociali» ha commentato Mauro Zaffaroni, che alla fine  ha quasi rincuorato i suoi sostenitori, nonostante la voce quasi rotta – per pochi secondi – dall’emozione, per la Cassano dove ha sempre vissuto e per il gruppo di giovani che per la prima volta si è speso in una campagna elettorale.

Su un punto i due schieramenti sembrano concordi: il peso delle dichiarazioni dell’ex sindaco Domenico Usleghi, che nell’ultima settimana ha diffuso una lettera dura per contestare il candidato del centrosinistra. Lo dicono delusi nel centrosinistra («Se è Uslenghi che ha smosso l’elettorato leghista, è cosa ben triste» ha commentato Zaffaroni), ma lo dicono soprattutto nel centrodestra: nella gran festa finale lo stesso Uslenghi si è presentato con la moglie (candidata consigliera del PdL) per salutare Poliseno nuovo sindaco. Poliseno ha recuperato moltissimi voti e una parte di questi sono da ricondurre proprio all’elettorato leghista, che almeno in parte non è rimasto estraneo alla sfida del secondo turno.

Rimane una campagna non priva di asprezze e di attacchi, con una semplificazione del messaggio operata dal PdL e qualche polemica personale. Lo si è visto anche quando il corteo del PdL è passato davanti al quartier generale del centrosinistra nel giorno delle elezioni, nella sede Cgil: Poliseno è entrato per stringere la mano a  Zaffaroni, che ha risposto con freddezza. «Negli ultimi giorni una campagna che mi ha fatto vomitare, sul piano personale. Come Pisapia, anche io di fronte al fango gettato, non ti stringo la mano, in consiglio comunale ci penseremo». Pochi minuti dopo Zaffaroni ha confermato la sua linea: «Avremmo potuto usare toni più duri, tirar fuori anche noi qualcosa di personale. Non l’ho fatto per mantenere fede alla mia persona».
 

Il commento completo di Nicola Poliseno

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Pubblicato il 21 Maggio 2012
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