Recalcati: “Tutte le differenze sono saltate fuori”

Il coach varesino ammette: "Ci abbiamo messo dieci minuti a capire cosa dovevamo fare". Rannikko: "Impossibile risalire dal 30-5 iniziale"

Quando torna a Siena, dove ha vinto uno scudetto storico, Carlo Recalcati viene sempre accolto con grande cortesia e affetto. Lo stesso è accaduto dopo la prima sfida playoff tra Montepaschi e Cimberio, in cui per la verità la sua squadra non ha fatto un gran figura. Recalcati ne è consapevole e lo dice senza giri di parole provando a spiegare il pesante ko. «Abbiamo impiegato 10′ prima di capire cosa fare in questa partita. Forse siamo entrati in campo troppo preoccupati dal dover superare la loro capacità difensiva, fondamentale in cui anche oggi Siena è stata molto brava. Ci hanno costretto a lavorare molto anche per arrivare a conclusioni che di solito ci sono congeniali e tutto è diventato più difficile. Inoltre non siamo mai riusciti a giocare in transizione e solo dopo il primo quarto abbiamo trovato qualche soluzione differente che ci ha permesso di migliorare le cose. In questo match comunque sono venute fuori tutte le differenze tra le due squadre, a partire dalla grande differenza sul piano fisico. Ogni mio singolo giocatore ha sempre dovuto superare un avversario altrettanto agile ma con 10 chili più: un gap che fa perdere un sacco di energie. Siamo entrati nella serie con il piede sbagliato ma questi sono i playoff e dobbiamo accettare la realtà delle cose».
Come però accade in questi casi, la migliore medicina è guardare avanti: «Ora si riparte verso gara 2: in questi due giorni proveremo ad avere pile più cariche dal punto di vista nervoso e da quello fisico».
Recalcati invece non vuole sentire parlare di mancanza di motivazioni e, quando gli viene chiesto se le scintille tra i suoi giocatori e i senesi non potessero arrivare prima per rendere la partita più “elettrica” il tecnico risponde secco: «Sapete che quando si tocca il tasto della voglia non sono mai d’accordo. Escludo che la squadra sia scesa in campo senza questa componente mentre ripeto che forse ci siamo troppo preoccupati dell’impatto difensivo dei nostri avversari».

Fuori dagli spogliatoi, con il volto sconsolato, c’è capitan Teemu Rannikko. «Oggi è andato tutto male: se contro Siena inizi a giocare sul 30-5 non c’è possibilità di vittoria. Ora è necessario tornare subito a lavorare per gara due: domani (venerdì) abbiamo allenamento sul campo, guarderemo il video della partita e cercheremo di ricostruire. Inutile dire dove dobbiamo migliorare perché dopo una partita simile si può risalire su tutti i fronti». Probabilmente Rannikko sarà in campo anche sabato sera: «Mi sentivo bene negli ultimi giorni e anche oggi sul campo le sensazioni fisiche sono state buone. Credo di esserci».

Sul fronte opposto Simone Pianigiani può sorridere rilassato, almeno per questa sera ma a sua volta prova a guardare oltre alla singola partita. «Siamo stati bravi: era il momento di ripartire e lo abbiamo fatto bene. Però i playoff sono giochi a sé: Varese ha buone qualità e lo ha dimostrato in stagione quindi sabato si riparte da capo. La Cimberio tirerà meglio di questa occasione e non ripartiremo sul 30-5 per noi come accaduto al termine del primo periodo, quindi non caliamo l’attenzione. Tornando a gara 1 sono contento perché partivamo da situazioni differenti rispetto al passato visto i nostri assetti più variabili, ma non abbiamo sofferto. Dovevamo scoprire noi stessi e lo abbiamo fatto bene».


PAGELLIAMO – Goss 4 (Demolito. Hurtt non avrebbe fatto peggio); Stipcevic 4 (Qualche decimo di punto meglio di Phil, ma arrotondiamo…); Rannikko 4,5 (Un solo alibi: era fuori nei primi 8′ di partita); Talts 5 (Un po’ di gregariato e nient’altro); Diawara 5,5 (Lo spintonano e lo fischiano: perché è l’unico a dare qualche scossa); Reati sv; Garri 6 (Ci prova, talvolta ci riesce); Kangur 5 (Non passa l’esame Siena. Lo attendiamo a quelli di riparazione); Ganeto 5 (Non fa danni, ma non è il suo livello); Fajardo 4,5 (Scatto d’orgoglio al 20′, quando bisticcia con un avversario. Era meglio fosse accaduto prima).

Redazione VareseNews
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Pubblicato il 17 Maggio 2012
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