Se la matematica fosse un animale sarebbe un ghepardo
Sabato 19 maggio si terranno le finali dei giochi matematici alla Bocconi. Dalla scuola media E. Fermi di Comerio partiranno in 6 per confrontarsi con migliaia di ragazzi provenienti da tutta Italia. Luisa Vercellini (insegnante): «E’ una disciplina che non bisogna temere, perché dà molta gioia»
«Non sono portato per la matematica» è la classica frase che racchiude tutti i luoghi comuni sulla regina delle scienze, sintesi perfetta del timore verso una disciplina di cui è intrisa l’esistenza del pianeta e dell’universo tutto.
Un giorno Luisa Vercellini, insegnante di matematica alla scuola media "Enrico Fermi" di Comerio, ha posto una domanda secca ai suoi studenti: «E se la matematica fosse un animale?». «Un ghepardo veloce», «una scimmia che si arrampica agile sulle piante», «un ragno che tesse la ragnatela» hanno risposto. Velocità, precisione, agilità. Così gli studenti della Fermi vedono la matematica. Non come un ostacolo difficile da superare, ma come qualcosa che sviluppa qualità utili per affrontare la vita.
Da dodici anni Vercellini è la referente del progetto giochi matematici dell’Università Bocconi di Milano, con risultati interessanti sia dal punto di vista della partecipazione che della didattica. «Oltre 50 ragazzi della nostra scuola – spiega l’insegnante – hanno preso parte ai giochi matematici che aiutano a sviluppare non solo competenze logico-intuitive, ma anche competenze linguistiche, facilitando la comprensione di un testo, e l’intelligenza visiva, tipica degli architetti. Giocare con la matematica fa bene a tutti, il problema è che non tutti conoscono le proprie capacità logiche e intuitive».
Quindi, gli studenti spesso non sono consapevoli delle proprie potenzialità. E’ questo il problema più frequente che un insegnante di matematica deve affrontare, perché il rischio di assecondare solo chi è dotato di un intuito matematico evidente, puo’ essere penalizzante per il resto della classe. «L’intelligenza logico matematica ce l’hanno tutti – continua Vercellini – non solo i talenti puri. Una volta alle finali di Milano ho visto una ragazzina che era incredula, non si capacitava del suo risultato. Quello che puo’ fare un insegnante è includere e coinvolgere. Nella nostra scuola organizziamo i giochi di ottobre dove tutti possono partecipare e poi a primavera i "Giochi di Rosi" (dedicati a Rosi Guerraggio, ndr) dove si compete in gruppo, altro aspetto molto importante».
La provincia di “Varese” puo’ essere definita, senza enfasi, un distretto della matematica perché nel tempo ha generato molti talenti tra cui Alessandro Moia e Maria Colombo, quest’ultima medaglia d’oro alle olimpiadi della matematica ed entrambi «arruolati» dalla Scuola Normale Superiore di Pisa. Tutto questo grazie all’impegno costante degli insegnanti ad ogni livello. Nando Geronimi, ad esempio, ha fatto diventare Caldé, piccolo paese che si affaccia sul Lago Maggiore, un punto di riferimento per i giovani matematici varesini, italiani ed europei. Fondamentale, in questo percorso, è stato il ruolo di Angelo Guerraggio, docente di matematica alla Bocconi e all’Università dell’Insubria, responsabile della sezione varesina di Mathesis, la Società Italiana di Scienze Matematiche e Fisiche, e coordinatore del Pristem della Bocconi, che organizza i giochi matematici.
Sabato 19 maggio sarà il grande momento perché a Milano si terranno le finali dei giochi. Alla Bocconi arriveranno migliaia di studenti da tutta Italia, isole comprese, 6 dalla scuola media "Enrico Fermi"di Comerio: Ileana, Anna, Edoardo, Cecilia, Paola e Francesco (foto sopra). Si sono allenati con costanza e impegno, qualcuno facendo anche la "Settimana enigmistica", ottima palestra per l’intuito e la logica. «Le finali – conclude l’insegnante – sono prima di tutto una grande festa. Questi ragazzi hanno un entusiasmo e una passione straordinari. E se incrociano qualche star della matematica non esitano a chiedere l’autografo e a farsi fotografare, come qualsiasi altro ragazzo farebbe con un campione di calcio».
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