Giorgetti lascia le redini elogiando il “militante ignoto”

E’ un elogio al «militante ignoto» quello che Giancarlo Giorgetti, segretario uscente della Lega Lombarda, ha espresso nel suo discorso di saluto a Bergamo nella giornata di apertura del congresso per scegliere il suo successoro. Ma lui, prima di lasciare il posto che ricopre dal 2002 ha deciso di tracciare un bilancio di queste ultime vicende con un discorso di neanche 10 minuti. Alla Lega «l’esperienza di governo a vari livelli non ha prodotto i risultati che ci aspettavamo -ha detto Giorgetti- ma soprattutto ha cambiato i leghisti».
In questi anni la Lega «ha vissuto della rendita politica per le intuizioni di Umberto Bossi – ha aggiunto – e ora abbiamo esaurito questa riserva».
E per questo il suo ringraziamento va proprio al «militante ignoto che la sera, con il cuore ferito, non va a parlare male degli altri in un bar di Laveno o su Facebook: è militante ignoto chi va fra la gente a tenere alta la nostra bandiera, è verbo che ha il cuore impavido». Impossibile non notare il riferimento a Bossi – che spesso passa le sue serate in un locale di Laveno – e a Maroni, re di Facebook negli ambienti leghisti.
Oggi quindi, al Palacreber di Bergamo, si scriverà un nuovo importante capitolo della storia leghista. La scelta infatti è tra il maroniano Matteo Salvini (dato per favorito) e il senatore Cesarino Monti e Maroni ha già fatto sapere -ovviamente via Facebook- che “se Salvini e Tosi verranno eletti segretari (come io mi auguro) la Lega ripartirà alla grande”.