Vicenda Lanzetta, l’Università vince l’appello

I giudici chiudono la lunga battaglia giudiziaria dando ragione all'ateneo e ai due professori che vinsero il concorso per un posto come professore di prima fascia all'Insubria

E’ giunta ad un epilogo la lunga vicenda legale che ha visto contrapposti il chirurgo della mano Marco Lanzetta e l’Università dell’Insubria. Il Consiglio di Stato con la sentenza numero 201203276 del 31 maggio ha accolto  i ricorsi presentati dall’ateneo e respinto le ragioni del professor Lanzetta.
La vicenda – L’iter giudiziario era stato avviato dal noto chirurgo "bocciato" nella selezione per un posto di professore di prima fascia in malattie dell’apparato locomotore presso la facoltà di medicina e chirurgia dell’Insubria. Lo specialista ha più volte fatto ricorso contro la decisione della commissione giudicatrice che aveva, invece, ritenuti idonei all’incarico i professori Giorgio Pilato e Paolo Tranquilli Reali. Il primo era stato anche nominato professore di prima fascia. Siamo nel 2002, con il ricorso di Lanzetta si apre una lunga battaglia legale fatta di sentenze e impugnazioni che si sono susseguite fino allo scorso 31 maggio. 

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Il dispositivo si conclude affermando che «la sentenza di primo grado dev’essere riformata e, per l’effetto, deve essere respinto il ricorso proposto dal professor Lanzetta in primo grado. La complessità delle questioni processuali che hanno interessato la procedura concorsuale in esame giustificano la integrale compensazione delle spese del doppio grado di giudizio». Leggi la sentenza completa sul sito del Consiglio di Stato



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Pubblicato il 01 Giugno 2012
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