“Storia dell’arte” ha i suoi Indignados
I docenti precari di storia dell'arte hanno deciso di aprire un blog per denunciare la scarsa attenzione della scuola per il patrimonio artistico e culturale italiano
Sono una nicchia e sanno di esserlo. Ma sanno anche che snobbare il loro piccolo angolo di mondo è per l’Italia un grave controsenso. Sono gli insegnanti di "Storia dell’arte", classe di concorso 061, diversi da altri docenti chiamati a insegnare la storia ma anche le tecniche di disegno: « La nostra è una formazione umanistica – spiega Anna, che sta promuovendo il blog "Indignados A061" – insegniamo ai ragazzi a saper riconoscere i monumenti, le epoche, formarsi uno spirito critico, amare la Cultura”.
La trasformazione della loro classe di concorso in "riserva idiana" risale alla Moratti, proseguita dalla Gelmini e confermata, a tutt’oggi, da Profumo: « Le nostre ore sono state pressocchè annullate. Non si insegna più ai grafici, ridotte a un paio d’ore nel triennio dei classici e dei turistici. Un tempo al liceo classico si partiva dal primo anno così i ragazzi imparavano la soria dell’arte parallelamente a quella dell’uomo. Oggi, c’è solo al triennio e le scritture rupestri vengono spiegate mentre la storia sta già affrontando il Medio Evo. Siamo chiamati a condensare in tre anni, secoli e secoli di patrimonio culturale italiano. Si arriva a fare bene il Rinascimento e tutta l’arte contemporanea sbrigata in un quarto d’ora».
Questi Indignados non ne fanno solo una questione di lavoro e di opportunità lavorative, anche se è una componente non di poco conto: «Io ho studiato, mi sono laureata, ho fatto master e corsi di specializzazione perché volevo insegnare e trasmettere l’amore per l’arte. Invece, da dodici anni, non ho potuto insegnare una sola ora di questa materia. Fortunatamente posso anche accedere alle cattedre di italiano. Ma la mia formazione è un’altra».
Anche per l’anno che sta per cominciare non ci sono molte ore a disposizione per la classe A061: « Io sono la 22esima della graduatoria e so che c’è solo un posto. A Milano ci sono 250 abilitati ordinari per 57 posti. A Varese la graduatoria arriva sino al 60. Poi ci sono i colleghi che entreranno con il TFA ( i tirocini formativi). Ma per quali cattedre visto che la materia sta morendo?».
Allora perché un blog? « Per sensibilizzare la gente sulo valore della cultura. Ma anche per metterci in rete e sostenerci in questa battaglia che speriamo arrivi fino al Parlamento. C’è anche una motivazione molto pratica: nelle scuole le ore ci sono ma i presidi non le dichiarano. Lo si fa per precauzione, per evitare di prendere personale se poi non si hanno cattedre a sufficienza perchè non ci sono i numeri per formare o mantenere le classi. Ognuno di noi è chiamato a condividere le informazioni che ha, le ore che ci sono veramente, così sappiamo tutti cosa aspettarci e chi potrà lavorare e quanto…».
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