Terremoto, raccolte le ultime forme di grana
Ma famiglie ancora sfollate e danni per milioni
Nel Mantovano, a due mesi dal sisma, stanno finendo di raccogliere le ultime forme di grana e di parmigiano scaraventate a terra dalle scosse di fine maggio, ma la situazione resta difficile. Infatti secondo un monitoraggio della Coldiretti Lombardia: 21 famiglie di agricoltori, fra Moglia, Gonzaga, Quistello, Poggio Rusco e Sermide, dormono ancora in tende, camper e container davanti alle cascine, ci sono 900 imprese agricole danneggiate, a Moglia e Gonzaga rimangono le zone rosse mentre ha riaperto il centro storico di Quistello.
Nei magazzini “MGP” di Pegognaga, dove si stagiona il parmigiano reggiano, si stanno ultimando le fasi di recupero delle forme cadute a terra: essendo un magazzino che concentra la produzione di più caseifici, si andrà avanti ancora per qualche giorno – spiega la Coldiretti – perché le forme devono essere prese, catalogate in base al produttore e al danno. Mentre in altre realtà la raccolta è terminata.
Alta anche la conta dei danni alle strutture di bonifica: circa 39 milioni di euro, in particolare in una fascia di 14 comuni fra Moglia e Quistello. Il territorio colpito dal sisma è tra quelli che in Italia presentano una più alta densità di impianti di bonifica essendo punto di raccolta delle acque lombarde ed emiliane. Gli impianti idrovori che pesantemente danneggiati in provincia di Mantova – spiega la Coldiretti – sono indispensabili per la sicurezza idraulica (per lo scolo delle acque soprattutto in caso di piogge forti) e per sollevare l’acqua destinata all’irrigazione.
La conta totale dei danni arriva a 270 milioni di euro. “Lo sblocco dei fondi Pac per le aree colpite dal sisma – spiega Ettore Prandini, Presidente della Coldiretti Lombardia – è una buona cosa perché garantisce un po’ di liquidità alle aziende che si devono rimettere in piedi, ma è anche vero che si tratta di fondi che le imprese avevano pianificato per altri investimenti dedicati allo sviluppo, non certo per ricostruire quanto distrutto dal terremoto. Oltre al danno immediato, il sisma ha causato una brusca frenata alla crescita di tutto il territorio”.
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