Alla frontiera con due bambini con documenti falsi
Arrestata una 40enne del Congo residente regolarmente in Svizzera: portandosi dietro i suoi figli, ha cercato di far entrare in Italia anche ad una bambina di 12 anni e un ragazzino di 16, suoi connazionali
Perché una donna stava facendo entrare due bambini in Italia, spacciandoli per suoi figli? E di chi sono figli i due bambini? Sono le domande ancora senza risposta, di fronte al caso anomalo di una donna di 40 anni fermata dalla Polizia di Frontiera alla dogana aeroportuale di Malpensa, con quattro minorenni al seguito, nella mattina di mercoledì 5 settembre, in arrivo con un volo da Addis Abeba.
La persona fermata è una cittadina congolese che risiede in Svizzera regolarmente: ha tentato di introdurre illegalmente in territorio italiano due minori, una bimba di anni 12 ed un ragazzo di 16 anni, anch’essi congolesi, presentando falsi passaporti del Congo e permessi di residenza svizzeri, risultati anch’essi falsificati.
Per evitare i controlli alla frontiera, la donna viaggiava portandosi dietro anche i propri figli minori, regolarmente residenti in Svizzera, di cinque e tre anni. Al momnento del controllo alla frontiera, la donna si è presentata alle postazioni di controllo di frontiera insieme con i quattro minorenni, presentando i più piccoli e la ragazzina come propri figli ed il ragazzo come proprio nipote, esibendo per tutti i documenti. Dagli accertamenti svolti è poi emerso che i due adolescenti non erano legati da vincoli di parentela con la donna: i due minorenni hanno dichiarato alla polizia che in Svizzera li attendono i genitori (due diverse famiglie), ma l’informazione deve essere verificata presso le autorità svizzere.
La donna è stata portata in carcere a Monza, i suoi due figli legittimi sono stati affidati al padre, giunto nel frattempo dalla Svizzera: la donna è accusata di favoreggiamento dell’immigrazione clandestina e possesso di documenti falsi. Quanto alla bambina e al ragazzino risultati senza documenti validi, sono stati affidati ad una comunità di accoglienza per minori, di intesa con il Tribunale dei Minori di Milano. Allo stato attuale resta da capire se davvero ci siano dei genitori che attendono il loro arrivo in Svizzera.
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