Dipendenti pubblici, un flash mob per chiedere tutele
L'iniziativa è stata organizzata ai Giardini Estensi dai sindacati della funzione pubblica preoccupati per i tagli e gli accorpamenti annunciati dal governo
Alcuni minuti prima dell’inizio della cerimonia di apertura dei Campionati europei di canottaggio i sindacati della funzione pubblica (FPCGIL, UILFPL e UILPA) di Varese hanno organizzato un flash mob di sensibilizzazione sull’importanza del servizio pubblico per la vita ed i diritti dei cittadini. «Senza il servizio pubblico tutto questo non ci sarebbe» commentano gli organizzatori dell’iniziativa. I lavoratori del pubblico impiego, che sciopereranno contro la spending review il prossimo 28 settembre hanno espresso la propria preoccupazione «per il livello di perdita di posti di lavoro nelle realtà anche locali, che rischia di creare enormi problemi sociali e di tenuta dei servizi al cittadino, oltre che di esigibilità dei diritti costituzionali, come ribadito più volte anche dagli amministratori locali. Ci sono poi forti preoccupazioni per la sorte dei precari, visto che sono in scadenza molti contratti proprio in coincidenza con la riduzione delle piante organiche. L’accorpamento o lo scioglimento di enti, ad esempio la Provincia di Varese, potrebbe portare al trasferimento di molti degli uffici pubblici fuori dal nostro territorio, allontanando i servizi dai cittadini. Oltre alle chiusure dei tribunali di Gallarate, Saronno e Luino, già decise, vi è in previsione quella della sede Inail di Saronno. Inoltre gli uffici periferici dello stato e della Provincia potrebbero essere spostati a Como o peggio a Monza, con evidenti ricadute sui costi di trasporto per i dipendenti ma anche e soprattutto per i cittadini che debbono accedere ai servizi. La riduzione delle risorse per la sanità non potrà che tradursi in una diminuzione di posti letto, con rischio di chiusura anche per i presidi ospedalieri più piccoli, come Cuasso al Monte, Somma Lombardo e Angera, oltre al ridimensionamento dei reparti di maternità ed emodinamica di cui già si parla. Colpite anche le strutture private accreditate con una riduzione dei budget e delle prestazioni. Il tutto si traduce in minori servizi e in maggiori tempi d’attesa per le prestazioni sanitarie ai cittadini».
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