“Il futuro dell’acqua chi lo decide?”

La domanda da parte del Comitato Acqua Bene Comune: “La provincia ha incontrato i quattro comuni più grandi, e gli altri 137?”

Chi decide il futuro dell’acqua in provincia di Varese? 4 sindaci o il referendum? Il Comitato provinciale per l’Acqua Bene Comune questa semplice domanda a Dario Galli, presidente di Provincia e Ufficio d’Ambito, che ieri ha incontrato i sindaci delle città di Varese, Gallarate, Busto Arsizio e Saronno, per illustrare loro l’architettura della SpA che dovrebbe gestire il Servizio Idrico Integrato nella morente provincia di Varese. Che fine hanno fatto gli altri 137 comuni della nostra provincia, che nello scorso dicembre avevano partecipato ad una Conferenza dei Sindaci, dove erano uscite (da Saronno e Caronno Pertusella) proposte alternative, come quella di un’azienda speciale consortile, ente di diritto pubblico pienamente rispondente (a differenza della SpA) al pronunciamento dei referendum del 2011?

Da dicembre non sono interpellati e a questo incontro non erano invitati. Contattati dal Comitato per l’Acqua Bene Comune, alcuni hanno manifestato il loro disappunto per questa mancata convocazione: tra loro, il sindaco di Ternate, Grieco, e il sindaco di Inarzo, Montagna. Non solo: il comune di Saronno, che oggi rende nota l’intenzione di aderire alla Città Metropolitana di Milano, era stato dichiarato “fuori dai giochi” della gestione varesina sin da maggio: lo si legge in un verbale dell’Ufficio d’Ambito. Per questo motivo appare ancora più strano che Saronno sia stato invitato a questa riunione ristretta. Ed ancora più contraddittorio che vi abbia partecipato. Una situazione che si può definire grottesca, quella del Servizio idrico Integrato, a livello provinciale e locale. Con la nuova SpA provinciale (di una provincia che chiude) che sembra destinata ad essere il paracadute per politici, sindaci e consulenti che rimarranno senza poltrone alla cessazione di Villa Recalcati, dal 1 gennaio 2013.

Con un Comune di Saronno che ondeggia tra l’applicazione del referendum (interambito e azienda speciale consortile) e la beffa ai cittadini attraverso la SpA a totale capitale pubblico, cui pure si era opposto non più tardi di nove mesi fa. Il Comitato per l’Acqua Bene Comune della provincia di Varese chiede pertanto: al presidente Galli: di accantonare definitivamente la società SpA, data l’imminente chiusura della Provincia e il passaggio di numerose realtà (Busto Arsizio inclusa, a sentire il sindaco Farioli) sotto l’egida di Milano; ai sindaci della provincia di Varese: di fare sentire forte la propria voce contro il metodo decisionale a dir poco dirigista manifestato da Provincia e Ufficio d’Ambito sul tema del SII; al sindaco di Saronno, Luciano Porro: di perseguire senza indugi la linea politica indicata, per la gestione del Servizio Idrico Integrato, dalla mozione approvata dalla maggioranza nel consiglio comunale dell’11/4/2012. 

Redazione VareseNews
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Pubblicato il 14 Settembre 2012
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