Poretti: “Non mi dimetto, avevo reagito d’impulso”
Marcia indietro del primo cittadino. La maggioranza si ricompatta, rinnovato il contratto al revisore: “Non era il caso di consegnare la città a un commissario prefettizio”
«Non mi dimetto più, se non ci saranno ulteriori problemi con l’approvazione del bilancio». Il sindaco di Castiglione Olona, Emanuele Poretti aveva annunciato le dimissioni lo scorso 17 agosto, dopo che, per ben due volte, era saltata l’approvazione del bilancio di previsione 2012 per problemi all’interno della maggioranza, composta da Lega Nord, Popolo delle Libertà e Indipendenti.
Ora, nell’ultimo consiglio comunale, è stato rinnovato l’incarico al Revisore dei Conti, primo scoglio per l’approvazione del bilancio, votato da tutta la maggioranza, questa volta unita. Ora, entro un mese dovrà essere approvato il bilancio di previsione. «Ero rimasto molto male per il comportamento di certi consiglieri – spiega il sindaco Poretti -. Ho reagito d’impulso, ho pensato che quello che serviva per il bene di Castiglione fossero le mie dimissioni. Poi ragionando a mente fredda, e grazie all’aiuto e vicinanza di tanti castiglionesi che mi hanno incoraggiato a proseguire, ho pensato alla situazione in cui si trova il comune, dove non è ancora stato approvato il bilancio previsionale. Ho quindi ritenuto che non fosse il caso di lasciare la città nelle mani di un commissario prefettizio. Non ho creduto fosse la scelta ideale».
Ora Poretti si pone quindi degli obiettivi: «Non è che è tutto finito a “tarallucci e vino” come si suol dire – spiega Poretti -. Ho detto chiaramente ai consiglieri di maggioranza che se non ritorna l’umiltà, il rispetto reciproco, la volontà di andare avanti, sono pronto in qualunque momento a rimettere il mandato. Per me adesso l’importante è guidare la maggioranza e il paese verso l’approvazione del bilancio».
La situazione economica però non è semplice: «Rispetto al precedente bilancio ci sono stati ulteriori tagli ai trasferimenti dallo Stato per circa 100mila euro – conclude Poretti -. Soldi che sono da recuperare, senza cercare di ritoccare le aliquote Imu e Irpef ma lavorando sui tagli, a partire dagli stipendi di sindaco e giunta. Con questo dimostriamo che non andiamo avanti per la cadrega».
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