Trent’anni fa l’omicidio del generale Dalla Chiesa

Nominato prefetto di Palermo, fu ucciso il 3 settembre insieme alla moglie e al giovane poliziotto di scorta. Su un muro affissero un cartello: "Qui è morta la speranza dei siciliani onesti"

A Palermo, su un muro, scrissero: "Qui è morta la speranza dei siciliani onesti".Trent’anni fa, il 3 settembre 2012, il generale Carlo Alberto Dalla Chiesa fu ucciso da un commando mafioso, insieme con la giovane moglie Emanuela Setti Carraro e l’agente di scorta Domenico Russo.
Dalla Chiesa, generale dei carabiniere, era stato il protagonista della controffensiva dello Stato contro il terrorismo negli anni Settanta-Ottanta nel Nord-Ovest, che portò all’arresto e all’uccisione della prima generazione e poi alla disarticolazione delle colonne di Genova e Torino, mediante attività d’intelligence e l’urto della forza militare. Inviato a Palermo come prefetto, Dalla Chiesa ottenne nell’estate del 1982 i primi successi contro i corleonesi che avevano conquistato la città (da capitano dei carabinieri, Dalla Chiesa aveva indagato sulla mafia di Corleone nel dopoguerra, ai tempi dell’omicidio di Placido Rizzotto).  Dalla Chiesa e la moglie Emanuela Setti Carraro sposata pochi mesi prima furono uccisi a colpi di un kalashnikov, imbracciato da Antonino Madonia a bordo della Bmw 518 con Calogero Ganci. Con loro morì anche l’agente Domenico Russo, alla guida dell’Alfetta di scorta.

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Pubblicato il 03 Settembre 2012
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