Che musica questa Unendo Yamamay

Il nuovo inno "Farfalle" e Faucette nelle vesti di cantante animano la presentazione ufficiale delle campionesse d'Italia al Caffè Teatro. All'orizzonte la conferma tricolore e il sogno Champions League

È la melodiosa voce di Juliann Faucette a inaugurare la stagione 2012-2013 della Unendo Yamamay: l’americana lascia a bocca aperta con una sensazionale performance canora tutti gli ospiti della presentazione ufficiale delle campionesse d’Italia, che scoprono così di essersi portate a casa non soltanto una possente schiacciatrice, ma anche una cantante dalle notevoli doti. La musica è del resto il fil rouge di questo debutto in società delle “farfalle”: subito dopo la consueta sfilata delle protagoniste, viene svelato anche il nuovo inno ufficiale della squadra, “Farfalle” appunto, una creazione di Diego Barbati e DJ Panico la cui anteprima è già on line. Le ragazze, o almeno alcune di loro, ne sono entusiaste… Poi tanto spettacolo e divertimento, e non potrebbe essere altrimenti, vista la location scelta: lo storico Caffè Teatro a Verghera di Samarate, il locale che ha visto nascere Aldo, Giovanni e Giacomo ed esibirsi decine di altri celeberrimi artisti. Ci sono le nuove maglie, rossa, nera e gialla per il libero, con tanto di scudetto e coccarda tricolore; c’è l’annuncio delle prossime novità tecnologiche (profilo su Instagram e app ufficiale per gli smartphone); c’è lo spettacolo del cabarettista Nando Timoteo (Zelig e Colorado Cafè) a strappare le risate delle giocatrici.

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Anche questa volta ecco uno slogan da tramandare ai posteri: “Unendo, si riparte vincendo”. Lo conia Carlo Gobbi, decano dei giornalisti di volley, per farsi perdonare il poco lungimirante “Yamamay, non si vince mai” sfoderato qualche anno fa. E vincere, o meglio rivincere, è una parola che non si deve più tirar fuori con le pinze dalle bocche dei protagonisti, come in passato; anzi, a dominare è il sogno proibito della Champions League. Giulia Pisani la definisce “tanta roba”, Valentina Arrighetti la vede come un mezzo per “dimostrare che il campionato italiano è ancora valido e non si è impoverito quanto dicono”, Massimo Aldera ricorda che alcune giocatrici (Kozuch e Arrighetti) sono arrivate proprio in prospettiva Champions, in virtù della loro esperienza internazionale. Carlo Parisi, come al solito, è il più prudente (“Non so dire se la squadra è più forte dell’anno scorso, ma di sicuro si è lavorato bene nell’ottica di fare altri passi avanti, che non significa necessariamente vincere”) anche se poi si lascia sfuggire la presunta formazione titolare della Supercoppa, con Faucette definitivamente promossa al posto di Brinker.

Pillole dagli sponsor: Giuseppe Pirola (Unendo Energia) chiede più attenzione dai media nazionali e dice: “Non vedo l’ora di iniziare, è bello vedere tanto entusiasmo intorno alla squadra e sono convinto che l’allegria che la pallavolo porta con sé sia anche un modo per uscire dalla crisi. Qui ho trovato persone dai valori importanti, sono in pochi ma buoni. Per il futuro ho in cantiere altre iniziative per il sociale”. Sulla stessa falsariga Francesco Pinto: “Abbiamo creato qualcosa che va oltre il campo, a livello di ambiente e partecipazione popolare. Non si può vincere sempre ma si possono creare le condizioni perché ciò avvenga, con la preparazione e la programmazione; in questa società c’è dinamismo, le idee continuano a essere più forti della crisi e non abbiamo bisogno di incontrarci in treno per dare vita a un nuovo progetto”. Mentre Paolo Orrigoni (Tigros) si limita a uno “Spero siate tutti gasati come l’anno scorso”.

Per il resto, c’è davvero poco di cui preoccuparsi se uno dei principali argomenti di discussione è il nome della squadra, che non piace ai giornalisti perché troppo lungo (a questo scopo è stato creato l’americaneggiante acronimo UYBA) e che addirittura sarebbe dovuto diventare “Yamando” nelle intenzioni del nuovo sponsor… Qualche spunto serio, comunque, c’è: per esempio il sostegno offerto dalla società alla criticatissima Lega femminile. Aldera e il presidente Michele Forte lo spiegano così: “Malgrado alcuni passaggi non condivisibili, la Lega qualcosa di buono l’ha fatto. Comunque, abbiamo votato Fabris perché non c’erano alternative valide, e creare una rete di relazioni per proporre una linea diversa richiede un tempo e un impegno che noi sinceramente non siamo in grado di offrire”. Per quanto riguarda il PalaYamamay, porte aperte alla possibile nuova copertura a pannelli solari: se ne riparlerà con l’amministrazione a fine anno, fino ad allora resterà l’attuale impermeabilizzazione provvisoria.
Si chiude con il brindisi rituale, mentre le giocatrici si improvvisano giornaliste e intonano in coro il nuovo inno: ordinaria amministrazione? Da queste parti sì, ma anche confortante spia della voglia di sorridere e stare insieme che difficilmente questo gruppo si farà sfuggire.

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Pubblicato il 08 Ottobre 2012
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