Formigoni in bilico: “Nuova Giunta o voto”
Il Governatore resiste all'ultimatum dei leghisti: "Se cade la Lombardia cadono Piemonte e Veneto". Il segretario Pdl Alfano: "Penso che debba azzerare tutto e debba ricominciare"
«L’alleanza Lega-Pdl per la Regione Lombardia è nata insieme a quella in Piemonte e Veneto» il Governatore lombardo Roberto Formigoni, intervenendo in mattinata ad una trasmissione televisiva, avverte gli alleati del Carroccio che dopo l’arresto dell’assessore Zambetti per compravendita di voti dalla ‘ndrangheta avevano annunciato l’ultimatum rassegnando le dimissioni degli assessori: l’alleanza nel nord è nata insieme e muore insieme nelle tre regioni.
Tra i due partiti è partito così il braccio di ferro. Matteo Salvini, segretario della Lega Nord lombarda ha chiesto le dimissioni di Formigoni o l’azzeramento dell’attuale Giunta, prevedendo comunque l’annuncio di nuove elezioni ad aprile.
Questa era stata la decisione della Lega che dopo la lunga giornata di ieri si è riunita e ha presentato le dimissioni degli assessori Andrea Gibelli (Industria e vicegovernatore), Daniele Belotti (Territorio), Giulio De Capitani (Agricoltura) e Luciana Ruffinelli (Sport e giovani).
Una decisione alla quale aveva già risposto a muso duro il capogruppo Pdl in Regione Paolo Valentini: «se cade la Lombardia, simultaneamente cadono Piemonte e Veneto».
Oggi Formigoni conferma la linea in una telefonata alla trasmissione del direttore Belpietro: «La Lega deve decidere se stare dentro o fuori, se intende continuare. Di conseguenza deciderò se fare una giunta nuova guidata sempre da Formigoni o se si va ad elezioni". "Se la Lega conferma le sue dimissioni come primo atto dovrò attribuire le nuove deleghe, a partire dalla sanità. Prenderò atto della decisione dei consiglieri leghisti".
Il Governatore, che nel frattempo ha assunto anche le deleghe dell’assessore alla Casa, ora arrestato, Domenico Zambetti, dovrà incontrare Salvini e il segretario leghista Roberto Maroni per comunicare la decisione Pdl. Il segretario Pdl Angelino Alfano annuncia la linea in Regione: «lavoriamo perché non cada la Lombardia ha spiegato -. Noi crediamo che Formigoni debba fare un gesto forte, molto forte. Crediamo davvero che il presidente Formigoni dirà e farà cose talmente forti per rimettere in marcia la Regione Lombardia. E’ qualcosa di più di una presa di distanza da Zambetti. Penso che debba azzerare tutto e debba ricominciare. Serve dare un segnale di censura».
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