“Massima fiducia al primario e alla sua equipe”

 Non c’è pace per la cardiochirurgia varesina. Dopo la partenza del professor Sala, sotto la cui direzione sono iniziati i dissidi,l’arrivo del professor Beghi non ha portato la serenità sperata e in questi giorni, tra corvi e denunce, la cronaca giudiziaria ha riportato alla ribalta le vicende del reparto di eccellenza.

Dottor Bravi, se lei fosse un paziente con che stato d’animo si affiderebbe alla cardiochirurgia varesina?
Posso assicurare che i medici che vi lavorano sono ottimi professonisti, di capacità elevate e di grande serietà. Trovo eccessiva l’enfasi che si sta dando ad una situazione che riguarda solo un medico che, probabilmente, non ha trovato altre soluzoni per ripianare dinamiche di reparto. La questione del corvo e quella del mobbing non possono essere messe sullo stesso piano. Posso assicurare che, proprio per l’attenzione mediatica che si è creata, ognuno sente una responsabilità maggiore 

È indiscutibile, però, che in un clima teso non si riesca ad operare con serenità
Ribadisco la mia massima stima nel personale medico, infermieristico e in tutti coloro che collaborano al tavolo operatorio dove si eseguono interventi di elevata qualità

Tutto questo clamore, però, non giova al reparto che già viene da un periodo di crisi. Data la vicinanza con Legnano dove esiste una cardiochirurgia quotata e in tempi di razionalizzazione dei reparti definiti eccessivi in Lombardia, non c’è il rischio che Varese perda questa alta specialità?
È un pericolo che escludo con assoluta certezza. La produttività del reparto non giustificherebbe una scelta di questo tipo. Ne parlavo proprio questa mattina con il primario che constatava come, nonostante il fango che si sta buttando, la richiesta di assistenza è in crescita. Varese non perderà la sua eccellenza.

Come pensa di intervenire, dunque, per evitare tutto questo fango?
Rinnovo la mia totale fiducia nel primario professor Beghi. Non ci sono evidenze di comportamenti pesanti e pregiudizievoli nei confronti di qualcuno e non c’è clima di malcontento. Da parte mia continuerò a pretendere la massima attenzione da parte dei primari su modelli organizzativi di efficienza, che permettano a tagli di sprechi e non di servizi.