Regione, trovato l’accordo sulla legge elettorale
Abolizione del listino, 80 consiglieri e collegi legati alle province prima dell’accorpamento i punti cardine dell’intesa tra Pdl e opposizioni, senza la Lega
Eccoli i principi regolatori regolatori della legge elettorale della Regione Lombardia saranno tre: l’abolizione del listino bloccato (quello che ha portato la Minetti in consiglio Regionale), un numero massimo di 80 consiglieri regionali, e i collegi elettorali legati alle province con gli attuali confini, prima di quelle uscite dal riordino di cui si sta parlando in questi giorni.
Questi sono i caratteri salienti di un accordo tra Pdl e opposizioni in Consiglio Regionale, siglato sotto forma di un maxi emendamento depositato oggi, 25 ottobre. Una data importante, quella di domani, che prevede la discussione in Consiglio per l’approvazione delle nuove regole per il rinnovo dell’assemblea stessa. L’unica forza politica che non ha votato questo accordo è la Lega Nord. Nel testo è presente anche il riferimento al limite di due mandati consecutivi per il presidente della Regione.
La tappa decisiva di domani potrà portare, con l’approvazione della nuova legge elettorale, allo scioglimento del Consiglio regionale con le dimissioni dei consiglieri.
Sulla vicenda in serata è intervenuto il capogruppo del Pdl in consiglio regionale Paolo Valentini: «La posizione del Pdl per la seduta del Consiglio regionale di domani è molto chiara: noi non abbiamo presentato emendamenti oltre a quello concordato, che prevede l’abolizione del listino bloccato. Per quanto ci riguarda, i lavori di domani si chiuderanno in ogni caso dopo l’approvazione della legge elettorale. Se ciò non fosse possibile, per l’ostruzionismo di qualcuno, le firme dei consiglieri del Pdl saranno a disposizione per lo scioglimento del Consiglio regionale. Noi non vogliamo il listino, forse dietro le manovre di altri si nasconde la volontà di mantenerlo».
Saranno in totale 1.647 gli emendamenti sui progetti di legge elettorale che il Consiglio regionale affronterà da domani, fino a martedì 30 ottobre. Tra essi figura appunto anche il “maxi emendamento” sottoscritto da tutti i gruppi politici (Lega Nord esclusa).
I progetti di legge in discussione in Consiglio regionale nella quattro giorni convocata dal presidente Fabrizio Cecchetti (Lega Nord), nella loro versione originale in quanto mai discussi in Commissione Affari istituzionali, sono uno del Partito democratico (primo firmatario Maurizio Martina) e uno a firma dei consiglieri regionali Angelo Giammario e Gianluca Rinaldin (Pdl).
Sul primo sono stati depositati 1.638 emendamenti (tra cui il “maxi emendamento”, l’unico emendamento sottoscritto dal Pd) ed un sub emendamento (sempre da parte del Pd). Sul secondo progetto di legge sono stati depositati 9 emendamenti.
La quasi totalità degli emendamenti è stata firmata da SEL, Partito Pensionati e Udc come “cautelativi” se non dovesse essere accolto il maxi emendamento sottoscritto dalla maggioranza dei gruppi consiliari. La Lega Nord ha presentato nel complesso 19 emendamenti su entrambi i provvedimenti, evidenziando la ferma volontà di eliminare il listino bloccato.
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