Alfieri: “Da Formigoni, l’ultima beffa ai disabili”
Il consigliere del PD Alessandro Alfieri critica la lettera inviata dal Governatore Formigoni che spiega di rivolgersi al Comune per avere i contributi. Ma i Comuni non hanno fondi
«La lettera inviata dal Governatore Formigoni alle famiglie che accudiscono i disabili suona come una beffa». Alessandro Alfieri, consigliere del PD stigmatizza la mossa del Presidente che ha scritto alle famiglie dicendo di contattare il proprio Comune per indicazioni per ottenere i contributi finanziari riconosciuti dalla Regione: «Il 22 ottobre scorso Formigoni ha inviato una lettera a sua firma alle famiglie dei disabili lombardi in cui annunciava ‘un’iniziativa volta a sostenere la famiglia e la persona attraverso un aiuto concreto, per fronte alla spesa sostenuta per il servizio sociale’. Nella missiva Formigoni spiegava anche che per conoscere l’entità del contributo è necessario contattare i Comuni. Peccato però che i municipi non siano stati in alcun modo informati e non sanno neppure cosa rispondere agli utenti. L’iniziativa è finanziata con i 30 milioni di euro stanziati dalla Giunta il 25 luglio scorso dopo le proteste dei disabili, cifra che per altro non si sa ancora se sarà mantenuta nel 2013. Le risorse sono state ricavate dalla giunta tagliando ai Comuni i fondi già a loro destinati da una precedente circolare per pagare ai gestori dei servizi le rette sostenute dai disabili. In sostanza si tolgono risorse ai servizi per annunciare che saranno erogate direttamente agli utenti. E qui al danno si somma la beffa. I gestori dei servizi infatti, non avendo alcuna certezza sulle risorse, che non arrivano più dai Comuni, hanno già annunciato un aumento delle rette dal 1 gennaio prossimo. La gestione centralista della Regione Lombardia può essere funzionale alla campagna elettorale ma non ai bisogni dei cittadini. Come hanno sottolineato anche Anci Lombardia, Forum del terzo settore, sindacati della Lombardia in una lettera all’assessore regionale alla famiglia, Pellegrini, la necessità è quella di una programmazione partecipata a livello territoriale per dare risposte efficaci alle fragilità sociali ed evitare che, come sta accadendo, le persone restino sole con il loro bisogno».
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