Autogestione al liceo Grassi: “queste le nostre ragioni”
In un comunicato, gli studenti spiegano i motivi che li hanno portati a sospendere il regolare svolgimento delle attività didattiche
In questi ultimi giorni nel Liceo Scientifico G.B. Grassi di Saronno, insieme con le altre scuole
secondarie superiori saronnesi, è stata organizzata un’autogestione al fine di riflettere sulle
problematiche relative alla legge di stabilità e al ddl Aprea. A seguito della concessione dei locali da parte del Dirigente Scolastico, Dottor Giulio Ramolini, su richiesta del Comitato Studentesco tenutosi Lunedì 19 Novembre, sono stati realizzati diversi gruppi tematici sia su temi legati all’attualità sia sulle riforme in merito al comparto scuola ora in discussione in Parlamento.
La nostra critica è rivolta in maniera particolare alla privatizzazione delle istituzioni scolastiche, causata dal possibile finanziamento da parte di privati e dall’ingresso di membri esterni nel Consiglio di Autonomia e nei nuclei di autovalutazione. Nello specifico, le finalità del mondo
economico potrebbero spesso collidere con gli obiettivi didattico-educativi della scuola; inoltre, la tentata assimilazione delle scuole statali a quelle paritarie provocherebbe lo svilimento della funzione della scuola pubblica.
Allo stesso modo verrebbero calpestati i nostri diritti di riunione e di partecipazione alla vita
scolastica, conseguentemente si avrebbero una limitazione della nostra libertà di espressione in un
contesto più ampio di quello del programma scolastico e un ostacolo alla formazione del nostro
senso critico. La regolamentazione delle assemblee d’istituto e di classe sarebbe demandata agli statuti delle singole scuole, pertanto non sarebbe più uniformemente garantita la presenza di questi importanti momenti di discussione e confronto.
Anche le proposte presenti nella legge di stabilità contengono diverse criticità, quali i tagli alla
scuola pubblica e il mantenimento dei finanziamenti a quella privata.
Questi elementi non tengono conto delle priorità della scuola italiana che necessita di notevoli fondi per la messa in sicurezza degli istituti e per il rinnovo e la modernizzazione della dotazione delle scuole statali.
L’istruzione, invece, è il principale indice dello sviluppo di un paese e l’elemento fondamentale
per la formazione di una rinnovata classe dirigente e lavorativa, indispensabile per il rilancio del
sistema economico nel suo complesso. Sarebbe deleterio ed erroneo ridurre la scuola all’essenziale,
pensando che gli studenti desiderino una scuola semplificata e non una migliore.
Sperando che quanto abbiamo detto non resti inosservato, confidiamo in un futuro migliore per una
scuola libera e democratica.
Cordiali saluti.
Gli studenti del Liceo Scientifico G.B. Grassi
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