Dai pregiudizi nasce una cattiva informazione
La riflessione nasce dopo il successo della Colletta Alimentare: un invito a chi si occupa di informazione all'approfondimento delle notizie
Campanilismi, contrapposizioni, pregiudizi non mancano in nessuna comunità. In quella nazionale si può dire che siano una caratteristica di antica data: hanno infatti contrassegnato in modo particolare periodi storici anche lunghi e oggi godono di buona salute.
Anche qui da noi, a Varese, città che molti pensano sia il 91 al lotto e invece nella bacheca degli errori, e pure di qualche “orrore”, può esibire anche positivi souvenir di avvenimenti e di sperimentazioni nel segno della novità nazionale,soprattutto in campo politico ( con anteprime assolute negli Anni 70) e sociale.
Don Giussani aveva iniziato il suo percorso a Milano, ma a Varese aveva una bel manipolo di ciellini della prima ora, destinati essi pure al successo, ma dal futuro uguale a quello di molti del movimento, attivi in politica e nella società civile: cioè quello di diventare, sempre e a qualsiasi livello della loro presenza, poderosa calamita di critiche, strali – in più occasioni meritati – e, appunto, di pregiudizi.
Il “Banco alimentare”, la raccolta di cibo destinato ai più bisognosi, ogni anno vede una valanga di italiani donare alimenti per il tramite dell’immensa catena dei supermercati nazionali: prima, durante e dopo la raccolta c’è l’apporto di più di centomila volontari. All’origine del “Banco alimentare”, una quindicina di anni fa, ci sono stati grandi personaggi e l’intuizione di ciellini ancora oggi attivi nell’iniziativa. Nel nostro tempo le sole etichette del Banco sono quelle dei cibi mentre del grande giorno dell’amicizia e di un piccolo gesto verso chi è indigente i veri protagonisti ecco tantissimi italiani riuniti sotto la bandiera dell’amore per il prossimo.
Siamo andati intelligentemente oltre il pregiudizio.
Nel suo blog, “Lo Straniero”, Antonio Socci, editorialista cattolico, sabato ha presentato la storia del Banco alimentare, nato nel 1967 negli Stati Uniti, approdato in Italia nel 1996. Come prima potenza mondiale gli USA dal Vietnam in poi hanno ricevuto pesanti critiche, alcune giustificate, altre adombrate da pregiudizi.
Il Banco alimentare è lo zero assoluto davanti alla grande storia, ma la madre della rivoluzione francese fu quella nordamericana e il 1 maggio, festa dei lavoratori e del lavoro, spacciata per “rossa”, è storicamente di matrice USA, come l’epico 1968 della contestazione giovanile, che nacque appunto Oltreatlantico.
Si evince allora chiaramente che dai pregiudizi possono nascere errori o peggio strumentalizzazioni. Certamente nasce una cattiva informazione. Ecco la necessità per i giornalisti di andare “ più oltre” in certe situazioni, di continuare a essere curiosi e in giusta misura scettici, con rispetto, nell’interesse dei lettori. Di questa necessità fa parte l’attenzione alla storia. Sia essa di uomini ,di istituzioni, di una ’intera comunità. Da qui alle elezioni i riferimenti storici alle nostre piccole vicende potranno essere scudo solido contro le maliziose favole raccontate dalla politica.
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