Lions vicino all’ortopedia cittadina
Un densitometro osseo è stato donato dall'associazione diretto dal dottor Montoli. Il macchinario permette la diagnosi di alcune malattie metaboliche
Il Lions Club di Luino ha donato all’Unità operativa Ortopedia e Traumatologia del Presidio del Verbano, diretta dal dott. Carlo Montoli, un densitometro osseo a ultrasuoni, del valore di 12mila euro.
Si tratta di uno strumento fondamentale per la diagnosi e la terapia delle malattie metaboliche delle
ossa che permette di indagarne lo stato di mineralizzazione e valutarne un’eventuale diminuzione di massa con conseguente aumento della fragilità ossea.
L’osteoporosi è la malattia metabolica dello scheletro più frequente, caratterizzata da alterazioni quantitative e qualitative del tessuto osseo, cui consegue un aumento del rischio di frattura.
Per il Lions Club Luino, di cui erano presenti parecchi soci, il presidente Alberto Frigerio ha messo in evidenza come lo spirito di servizio del Club si sia spesso manifestato a favore degli enti che operano per la sanità nel nostro territorio, come già altre volte del presidio del Verbano e della
Croce Rossa di Luino. L’attenzione verso l’Ospedale di Luino trova poi fondamento in una tradizione bisecolare di coinvolgimento della comunità. La donazione, deliberata nell’annata 2011-2012, sotto la presidenza di Ciro Radice, ha trovato conclusione nel 2012-2013, fra l’altro con una dimostrazione pratica di uso dell’apparecchiatura, durante la celebrazione a Palazzo Verbania, lo scorso settembre, del cinquantesimo 1962-2012. Il dottor Paolo Enrico, che è anche socio Lions, ha poi illustrato la necessità di tempestiva diagnosi dell’osteoporosi, che minaccia specialmente le donne ed è causa di traumi che incidono gravemente sulla qualità della vita e riducono la speranza di vita. Salvo Trovato, presidente di circoscrizione Lions, ha illustrato l’ampia azione benefica del Lions Club International, dopo di che una vivace serie di interventi da parte dei medici ospedalieri ha stimolato il club luinese a considerare altre possibilità di contribuire al miglioramento della dotazioni strumentale, contribuendo al miglioramento delle cure e alla riduzione del disagio per i pazienti ricoverati.
In Italia si stima che 5 milioni di persone ne siano affette. Le ossa più a rischio di frattura, in
pazienti osteoporotici, sono vertebre, parte prossimale del femore, radio distale, omero prossimale.
Dalla metà del secolo scorso questa patologia ha conosciuto un costante aumento (2% all’anno
circa), correlato al prolungamento dell’aspettativa di vita. Concause sono l’aumento di altezza
media della popolazione, l’urbanizzazione, le malattie croniche e l’aumentato uso di psicofarmaci.
Sono pertanto necessari specifici interventi di prevenzione e terapia, finalizzati al controllo
dell’osteoporosi e, in particolare, a ridurre l’incidenza delle fratture femorali. E’ fondamentale
la presenza di un ambulatorio per la diagnosi e la terapia delle malattie metaboliche dell’osso,
supportato da adeguati mezzi diagnostici che oggi riconosciamo nella radiografia tradizionale, nello
studio di alcuni esami ematochimici del paziente e nella mineralometria ossea computerizzata Moc.
In questo modo si potranno utilizzare al meglio farmaci in grado di ridurre del 40-70% il rischio di
frattura.
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